L'Ora di Religione - N° 3

I Magi L adorazione dei Magi è un tema caro alla pittura di tutti i tempi e può essere opportunamente usata per far vedere ai ragazzi come in epoche diverse siano stati rappresentati questi personaggi, che tuttavia hanno sempre alcune caratteristiche che si ripetono. Spesso sono rappresentati come tre uomini di età diversa: un giovane, un adulto, un anziano: in tutte le stagioni della vita l uomo è in viaggio verso la salvezza. A volte sono rappresentati con tratti somatici differenti per rappresentare i continenti allora conosciuti: Europa, Asia e Africa, perché la salvezza è per tutti. Tra le tante opere ricordiamo quella della Cappella degli Scrovegni di Giotto (vedi l Allegato ). La scena dei Magi che finalmente giungonei no a vedere il Bambino si svolge sotto una struttura di legno costruita contro una roccia, semplice da comprendere anche per i bimbi della scuola dell infanzia. Sono presenti i tre Magi dei quali il più anziano è già inginocchiato a baciare i piedi del bambino, dopo essersi tolto la corona in segno di umiltà; il suo dono, l oro, è tenuto da un angelo. Gli altri Magi reggono i loro doni. I personaggi indossano abiti caratteristici del 1300 circa, periodo in cui è stato dipinto l affresco: importante è sottolineare anche il valore simbolico dei colori degli abiti e dei calzari; sono presenti anche due cammelli a significare la provenienza da Paesi lontani. La novità più importante di questa adorazione è la presenza sulla capanna di una stella con una coda luminosa che diventerà, da qui in poi, la stella cometa. Il Vangelo parla di una stella, non di una cometa, e probabilmente a guidare i Magi è stato un fenomeno diverso, forse una particolare congiunzione astrale, più duratura nel tempo; le comete sono visibili per periodi brevissimi. Probabilmente a indurre Giotto a L Ora di Religione dipingere quella particolare stella fu l esperienza fatta nel 1301 a Firenze quando ebbe occasione di vedere il passaggio della cometa di Halley. Se siano stati davvero tre i Magi il Vangelo non lo dice, e non ci dice neppure che fossero re, ma la tradizione così ce li ha tramandati e così ne parla anche Marco Polo nel Milione, nel quale afferma di avere visto la loro tomba nella citta di Saba in Persia. Ma che fine hanno fatto i Magi dopo l incontro con Gesù? La tradizione vuole che la regina Sant Elena, nel suo viaggio in Oriente, trovasse la loro tomba e facesse trasferire le salme a Costantinopoli. Intorno alla metà del 300 le spoglie furono donate al vescovo di Milano, Eustorgio, che fece costruire una basilica, che porta il suo nome ), per custodirle. Nel 1164 Fe(vedi l Allegato nei derico Barbarossa portò le spoglie a Colonia, e solo ai primi del 900 alcune reliquie tornarono nella basilica di Sant Eustorgio, dove sono conservate in una teca sopra l altare dei Magi, nel transetto destro della basilica. Desiderio e sana inquietudine Con i ragazzi più grandi della scuola primaria e soprattutto della secondaria di I grado, oltre ad approfondire i racconti tradizionali dei Magi, si deve riflettere sul valore esistenziale, anche laico, che ha il racconto di Matteo. Ha detto Papa Francesco nell omelia del 6 gennaio 2022: « avevano fama e ricchezza. Raggiunta una tale sicurezza culturale, sociale ed economica, potevano accomodarsi su ciò che sapevano e su ciò che avevano, starsene tranquilli. Invece si lasciano inquietare da una domanda e da un segno: Dov è colui che è nato? Abbiamo visto spuntare la sua stella (Mt 2,2) Questa sana inquietudine, che li ha portati a peregrinare, da dove nasce? Nasce dal desiderio. Ecco il loro segreto interiore: saper desiderare . L inquietudine tipica dell adolescenza non deve scoraggiare, neppure quando manca il punto di riferimento che si era preso come guida: anche i Magi, quando non vedono più la stella, si fermano a chiedere e poi la ritrovano: chiedere, interrogare, fare domande non deve farci sentire inferiori, ma anzi deve essere la modalità giusta per crescere. Gli occhi dei Magi non guardano per terra, ma guardano il cielo, cercano e trovano orizzonti nuovi che vanno oltre, non si arrendono, ma con costanza, determinazione e coraggio affrontano il viaggio fidandosi dei segni che vengono loro indicati anche quando possono sembrare incomprensibili: «Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un altra strada fecero ritorno al loro paese (Mt 2,12). Il viaggio della vita, come quello della fede, hanno bisogno di essere alimentati dal desiderio e non lasciarsi spegnere dalle delusioni e dall abitudine. Dice ancora Papa Francesco: «E come fare? Andiamo a scuola di desiderio , andiamo dai Magi . 57 Dicembre 2022 primaria sce che quel bambino è Dio; e regalando la mirra, unguento tradizionalmente usato per la sepoltura, si vuol dire che come uomo dovrà morire: in questi doni è racchiuso il credo cristiano che riconosce Gesù vero Dio e vero uomo. Già dalla scuola dell infanzia il bambino intuisce il valore del dono come segno di un messaggio, importante e significativo, che può essere approfondito nella scuola primaria e ancora di più nella secondaria di I grado, dove i ragazzi sono in grado di confrontare e valutare i sentimenti dei re Magi e di re Erode. Questi uomini saggi, probabilmente ricchi, non sono rimasti chiusi nelle loro sicurezze e fortezze, ma hanno intrapreso un viaggio lungo e non privo di rischi per portare dei doni che dicono la loro certezza che quel Bambino è unico e straordinario; per loro non è un rischio, ma anzi una salvezza.

L'Ora di Religione - N° 3
L'Ora di Religione - N° 3
Dicembre 2022