L'Ora di Religione - N° 4

nuto non solo da un punto di vista dottrinale, ma anche didattico, verificando la corrispondenza con le indicazioni vigenti. Più complessa può essere la posizione dell IdR, che oltre all idoneità canonica è anche nominato d intesa con l ordinario diocesano. Il controllo ecclesiastico si esercita sulla persona del docente e sulla sua assegnazione alla singola scuola, ma quello che qui deve interessarci è semplicemente l appartenenza ecclesiale sancita dall idoneità. L IdR è infatti un rappresentante ufficiale della Chiesa locale e dunque un suo testimone affidabile, non tanto perché deve conquistare i suoi alunni alla fede cattolica, quanto perché l autenticità dell insegnamento non può prescindere dall autenticità dell insegnante, secondo una logica educativa che lega necessariamente la trasmissione di un contenuto alla mediazione personale del docente, come del resto accade per qualsiasi altra materia scolastica (non a caso l idoneità equivale a un abilitazione all insegnamento). Il ruolo della Chiesa Un legame tra scuola e vita La confessionalità è dunque un valore e una garanzia: un valore, perché rappresenta la specificità della religione il cui valore culturale è riconosciuto dal Concordato; e una garanzia, perché la correttezza del discorso religioso è garantita dalla corrispondente confessione. Ciò comporta che la Chiesa si assume il compito di vigilare su tutta una serie di aspetti che governano a vario titolo l esercizio dell IRC (le indicazioni didattiche, i libri di testo e gli insegnanti), ognuno dei quali è regolato da norme particolari che prevedono un diretto intervento dell autorità ecclesiastica. Le indicazioni didattiche sono l esplicitazione dei contenuti da trattare concretamente e, pur nella loro leggera prescrittività (non sono più i programmi di una volta), delineano materialmente il profilo della disciplina scolastica, per l IRC come per qualsiasi altro insegnamento. Dato che il contenuto dell IRC è confessionale, spetta all autorità ecclesiastica nella fattispecie la CEI stabilire quali debbano essere questi contenuti, fermo restando che il Ministero dell istruzione ne verifica la compatibilità scolastica (per vigilare sulla collocazione dell IRC nel quadro delle finalità della scuola). I libri di testo sono il sussidio didattico principale e, anche se non è facile dire per quanto tempo continueranno a esserlo, costituiscono un imprescindibile strumento di lavoro, essendo la traduzione operativa delle indicazioni didattiche. I libri di testo di IRC devono essere approvati dalla CEI con apposito nulla osta, che ne convalida il conte- L Ora di Religione Tutti questi vincoli formali possono indurre a leggere la confessionalità come un limite che grava sull IRC e ne riduce in qualche modo la consistenza scolastica, ma a noi piace considerarla più una risorsa, in quanto elemento di chiarezza, garanzia di autenticità e motivo di apertura della scuola alla società civile. Questa apertura viene invocata in tante altre circostanze e può quindi essere apprezzata quando costituisce addirittura un fattore istituzionale almeno per una componente del curricolo scolastico. Se gli alunni sono invitati continuamente a collegare la scuola alla vita, scoprendo come gli apprendimenti scolastici si rivelino presenti in tanti aspetti della vita quotidiana, deve far piacere che una disciplina come l IRC possa essere un collegamento con la realtà. Ciò non vuol dire trasformare l IRC in catechesi, ma di questo ci occuperemo nel prossimo articolo. 19 IL NOCCIOLO L IRC è per sua natura un insegnamento confessionale, in quanto riferito alla fede cattolica, e ciò costituisce per tutti una garanzia e una potenzialità da sfruttare. Gennaio 2023 IdR A proposito di incompetenza statale in materia religiosa, si è soliti ricordare che tale condizione si è venuta a creare con l abolizione, nel 1873, delle facoltà statali di Teologia, ma il problema va impostato in termini diversi: occorre quantomeno ricordare che all epoca il cattolicesimo era religione di Stato e ciò legittimava una facoltà statale di Teologia; ma non basta la presenza di una facoltà universitaria per dare allo Stato una competenza diretta nella materia insegnata in quella facoltà. L incompetenza statale in materia religiosa si spiega oggi piuttosto, a nostro parere, con la laicità dello Stato stesso, che come scrive la Corte costituzionale nella sentenza 203/89 «implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni, ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale . Lo Stato è perciò garante della confessionalità autentica di ogni religione, confrontandosi di volta in volta con le rispettive autorità.

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L'Ora di Religione - N° 4
Gennaio 2023