RACCONTARE PER EDUCARE - La regina della neve di Bruno

Bruno Ferrero a zi n Raccontare per crescere fa n I Salesiano appassionato di storytelling per l educazione La regina della neve Solo l amore salva! IL RACCONTO In una grande città c erano due bambini che avevano un giardinetto un po più grande di un vaso. Non erano fratello e sorella, ma si volevano bene. Erano vicini di casa: lui si chiamava Kay e lei Gerda. In estate giocavano tra i fiori del giardino. Durante l inverno sedevano accanto alla stufa ad ascoltare le storie che la nonna di Kay narrava sulla perfida Regina della Neve. «Paralizza i fiori con la brina e ghiaccia i fiumi. Il suo cuore è di ghiaccio e vorrebbe che anche quello degli altri fosse come il suo . Una sera, mentre i due bambini guardavano un libro con tante figure di animali, la finestra si spalancò. Una folata di grandine colpì Kay al viso e una scheggia di ghiaccio gli arrivò fino al cuore. «Quanto sei brutta! E quelle rose sono schifose! Come tutto il giardino , gridò Kay a Gerda, e strappò due boccioli e li calpestò. Da allora, quando la nonna raccontava le storie, si faceva beffe di lei. Imparò a dire parolacce e a tirare sassi ai vetri delle finestre. Un giorno, dopo una nevicata, Kay stava andando a giocare nella piazza del paese con altri ragazzi. «Posso venire anch io? , gli chiese Gerda. Kay si voltò di scatto: «No davvero. Sei solo una ragazzina stupida! . Gerda rimase molto ferita da quelle parole, ma non sapeva che la scheggia di ghiaccio stava trasformando il cuore di Kay. Il gioco preferito dai ragazzi era legare gli slittini ai carri dei contadini e farsi così trascinare sulla neve. Quel giorno sulla piazza c era una grossa slitta bianca, con il conducente avvolto in una bianca pelliccia. «Questo è meglio del carro dei contadini , pensò Kay, e legò il suo slittino. La slitta si mosse, sempre più veloce, finché Kay cominciò a L Ora di Religione spaventarsi. Voleva slegarla, ma non riusciva a sciogliere il nodo. Correvano lontano, oltre i confini del paese, volando nel vento. «Aiuto! Aiuto! , gridava Kay, ma nessuno lo udì. Poi all improvviso la slitta si fermò e il conducente si alzò in piedi. Era una donna alta e sottile, vestita tutta di neve. Mise Kay sulla slitta vicino a lei e lo avviluppò nel suo mantello. «Tu hai freddo , disse e lo baciò in fronte. Il suo bacio era come ghiaccio, ma lui non sentì freddo. Kay la riconobbe: era la Regina della neve! La guardava e pensava che nessuno al mondo fosse più bello di lei. Era stata lei a mandare il vento che aveva fatto entrare il ghiaccio nel cuore di Kay, che ora era un blocco di ghiaccio. Di colpo dimenticò Gerda, la nonna e la sua casa. Per Gerda fu il più triste inverno della vita. «Dove era andato Kay? . Nessuno lo sapeva, nessuno poteva rispondere alla sua domanda. La gente concluse che Kay era morto e non ci pensò più. La piccola Gerda pianse amaramente e a lungo, lei non credeva alla gente della città. Quando arrivò la primavera, un mattino molto presto, Gerda baciò la nonna che dormiva, infilò le scarpette rosse, uscì sola sola e partì alla ricerca di Kay. Qualcosa in fondo al cuore le diceva che il suo piccolo amico non era morto. Alla fine di ogni giornata i suoi piedi erano stanchi e doloranti, ma non si fermava. Finché una sera si avventurò in una cupa foresta e fu catturata dai briganti che la portarono nel loro covo. Con loro c era una bambina dagli occhi neri che era la figlia del capo dei briganti. «Non uccidetela! , gridò, «giocherà con me e diventeremo amiche! . Quella sera Gerda raccontò alla sua nuova amica la storia di Kay. Mentre parlava, le colombe che stavano appollaiate sulle travi e una vecchia renna sentirono tutto. Una colomba disse: «Noi abbiamo 32 Gennaio 2023

L'Ora di Religione - N° 4
L'Ora di Religione - N° 4
Gennaio 2023