Disegno tecnico industriale

Fig. 43. Macchina piegatrice con il particolare della lavorazione. lamiera piegata, oppure curvata, allo scopo di ottenere un collegamento ermetico (fig. 44). Un altra operazione diffusa è la calandratura che trasforma lamiere piane di consistente spessore in corpi cilindrici cavi privi dei fondi e di grande diametro, utilizzati, ad esempio, per la fabbricazione di caldaie. La macchina consiste in un telaio contenente una serie di cilindri rotanti ed opportunamente disposti sui quali la lamiera, costretta a passare tra detti rulli, assume la curvatura richiesta (fig. 45). Per quanto riguarda le implicazioni che si hanno nel disegno di lamiere piegate, occorre tener presente che la realizzazione di spigoli vivi porta facilmente alla rottura della lamiera, ed è quindi consigliabile realizzare, nella zona piegata, spigoli arrotondati il cui raggio di curvatura minimo sia da uno a due volte il valore dello spessore per materiali molto deformabili, e da tre a quattro volte il valore dello spessore per i materiali più duri. L imbutitura la più importante delle lavorazioni delle lamiere, mediante la quale si ottengono Fig. 44. Forme ottenibili mediante aggraffatura. oggetti cavi le cui superfici possono anche non essere sviluppabili in piano, pur partendo da lamiera piana. La deformazione della lamiera viene ottenuta a freddo su presse, mediante l azione di stampi opportunamente sagomati e formati da due elementi di cui uno, detto punzone, è mobile, ed uno, detto matrice, è fisso. I materiali più idonei a queste lavorazioni devono avere un carico di snervamento molto basso e sono costituiti, normalmente, da acciai con basso tenore di carbonio, ottone, rame, leghe di alluminio e rame. Fig. 45. La calandratura o profilatura a rulli. 297

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Volume 1