Disegno tecnico industriale

Rettifica piana Fig. 100. Rettifica piana frontale con mola a settori abrasivi (a sinistra) e rettifica tangenziale (a destra). determina una pressione unitaria ridotta: per questo motivo si richiede una scelta accurata delle caratteristiche della mola e dei parametri di rettifica. Inoltre, l utensile viene montato a sbalzo e quindi il mandrino deve essere dotato di elevata rigidezza al fine di impedire inflessioni che possono essere causa di contatto intermittente tra mola e superficie del pezzo da rettificare. Nella rettifica di superfici cilindriche con lunghezza assiale minore di quella della mola, oppure nel caso di lavorazioni di spallamenti o gole, si ricorre alla rettifica a tuffo. In questo caso manca il moto di avanzamento longitudinale, e la mola, oltre al moto di taglio, possiede un moto di alimentazione radiale continuo. a) b) c) Fig. 101. Tipi di rettificatrici: (a), (b) rettificatrici per piani tangenziale, (c) la zona del lavoro di una rettificatrice senza centri. 322 Si distinguono due procedimenti, la rettifica tangenziale e quella frontale. Nella rettifica tangenziale l asse della mola è parallelo alla superficie di lavoro e il moto di taglio è posseduto dalla mola (fig. 98); il moto di alimentazione è composto da un movimento di traslazione longitudinale alternativo posseduto dal pezzo e da un movimento trasversale intermittente, posseduto dal pezzo o dalla mola. Quest ultimo è realizzato automaticamente ad ogni inversione del moto della tavola portapezzo ed è di entità minore della larghezza della mola. Ad ogni spostamento trasversale, corrisponde un abbassamento automatico p della testa portamola che determina la profondità di passata. Nel caso della rettifica frontale, l asse della mola è perpendicolare alla superficie di lavoro: il pezzo possiede solo il moto di alimentazione rettilineo alternativo l in quanto le dimensioni della mola sono sempre maggiori di quelle del pezzo da lavorare. La rettifica tangenziale produce una migliore finitura superficiale, in quanto il materiale viene asportato dalla mola per azione periferica, con un contatto pezzoutensile che avviene solo per un brevissimo arco ad ogni giro e con un truciolo prodotto corto e facilmente evacuabile. Al contrario, nella rettifica frontale, la mola resta sempre in contatto col pezzo durante la lavorazione, con la produzione di trucioli lunghi e difficilmente evacuabili, con un riscaldamento localizzato del pezzo e con una finitura superficiale più grossolana. A causa degli inconvenienti suddetti, nella rettifica frontale si preferisce l impiego di mole a settori abrasivi in luogo di quelle di tipo integra-

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Volume 1