9 - LA QUOTATURA

9 CAPITOLO NONO LA QUOTATURA Progettista Collaudo Produzione Osservando un oggetto se ne percepisce immediatamente l aspetto, caratterizzato da forma e dimensioni. Forma e dimensioni sono strettamente connesse ed è logico che vengano prese in considerazione insieme quando si vogliano fornire le informazioni necessarie per la costruzione dell oggetto, costituendo quelle che possono essere definite caratteristiche geometriche del prodotto . Il disegno che vuole essere lo strumento essenziale per fornire tali informazioni raggiunge questo risultato con la rappresentazione grafica della forma e con le indicazioni alfanumeriche ad essa collegate (come evidente nella figura 9 del capitolo precedente). La dimensione esplicitamente indicata sul disegno, espressa con valori numerici riferiti alle unità di misura impiegate, viene detta quota. Nella realizzazione pratica dell oggetto si possono però presentare delle differenze rispetto ai valori indicati sul disegno, a causa delle modalità di fabbricazione. Le quote inserite nel disegno senza ulteriori specificazioni vengono definite nominali e rappresentano la dimensione teorica che il progettista vorrebbe realizzare, mentre la dimensione effettiva (o reale) è quella che si ottiene dalla lavorazione. In realtà i valori definiti come reali sono in pratica quelli che si ottengono con gli strumenti di misurazione e quindi legati alla precisione di questi ultimi. Si dovrà perciò valutare (ed indicare) quale sia la possibile variazione accettabile senza pregiudicare le caratteristiche vo- Montaggio Fig. 1. Il progettista, nel riportare sul disegno le quote di un pezzo, deve conoscere sia il ciclo di lavorazione, sia le operazioni di collaudo, sia la funzione del componente disegnato. lute, definendo cioè quella che viene definita tolleranza , e che riguarda quindi sia le dimensioni sia la forma. In passato ci si soffermava soprattutto sulle possibili variazioni nelle dimensioni, intese per lo più come distanze fra punti di riferimento rilevati sul pezzo, sottintendendo che, controllate queste, la forma risultasse nei limiti desiderati. Dalla metà del secolo scorso si è cominciato a prestare sempre maggiore attenzione alla verifica del rispetto di caratteristiche più strettamente geometriche, proprie di un elemento1 (rettilineità, planarità, circolarità) o come relazione fra diversi elementi del pezzo (parallelismo, perpendicolarità, posizione) con controlli la cui difficoltà veniva ridotta dallo sviluppo di strumenti e metodi di misura adeguati. Oggi il concetto di Specificazioni geome- triche sul prodotto (GPS, Geometrical Product Specification) fa parte di ogni prescrizione relativa alle indicazioni per la costruzione e quindi è presente, secondo la normativa internazionale che lo rende comprensibile e valido in ogni paese, nei disegni tecnici, con qualunque strumento eseguiti. L argomento delle tolleranze, dimensionali e geometriche, nei loro vari aspetti, è sviluppato negli specifici capitoli del secondo volume. In questo capitolo viene trattata l indicazione a disegno delle dimensioni degli oggetti (quotatura), tenendo in sottofondo i concetti essenziali prima ricordati, in modo conforme alla normativa codificata nella ISO 129,2 ma mantenendo un approccio tradizionale, che tenga conto anche dell esperienza del lavoro in officina. 1 Il termine elemento corrisponde al termine (geometrical feature) della normativa ISO, dove compare anche il termine feature of size per definire una forma geometrica delimitata da una quota,lineare o angolare, che ne individua le dimensioni (cilindro, sfera, superficie parallele opposte, coni, cunei). 2 La versione 2021 della norma UNI sulle quotatu- re recepisce la ISO 129-1 del 2018, che ovviamente non tiene conto della revisione delle convenzioni fondamentali sulle linee della ISO 128-2 del 2020 (ved. Capitolo 2) 379

Disegno tecnico industriale
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Volume 1