2 - NORME E STRUMENTI PER IL DISEGNO

CAPITOLO SECONDO NORME E STRUMENTI PER IL DISEGNO Nella fase artigianale della produzione di manufatti, in pratica fino alla fine del XVIII secolo, le eventuali piccole differenze dimensionali e formali fra un primo modello di riferimento (o progetto) e le sue ripetizioni costruite potevano per lo più essere trascurate, non essendovi in genere una produzione ripetitiva di pezzi da assemblare. La produzione industriale si basa invece su un carattere iterativo, in cui ogni fase lavorativa del prodotto deve essere organizzata e controllata in maniera tale da consentire una resa sempre uguale. Questo tipo di produzione comincia con l 800, distinguendosi in tre fasi, la prima fino alla prima guerra mondiale, con l introduzione e lo sviluppo delle macchine, la seconda fino agli anni 60, della produzione di massa, e la terza, in cui ci troviamo, dell automazione dei processi produttivi ed il cambiamento nel ciclo di sviluppo dei prodotti dovuto agli strumenti informatici. In precedenti tipi di produzione, anche se definiti di serie (lavorazioni artigianali eseguite con mezzi parzialmente meccanizzati e con la produzione di numerosi esemplari simili), il controllo della produzione era relativo, non interessando la precisa identità di ogni pezzo. Nella effettiva produzione industriale il concetto di serie riguarda non soltanto la quantità dei pezzi prodotti, ma la tipologia produttiva. I limiti di inesattezza ammissibili per i prodotti di serie sono quindi diversi da quelli rela- Fig. 1. Un esempio di normazione del XVIII secolo nel campo dell artiglieria. tivi alla diversità dei manufatti artigianali prodotti in grande quantità (anzi in questi l inesattezza appare spesso come un pregio che garantisce la manualità esecutiva e l originalità dell oggetto). Un altro aspetto della limitazione della variabilità ammissibile nella produzione di serie industriale è che essa, oltre a costituire un dato tecnico fondamentale, po- menti form ne anche dei condizionamenti formali. La macchina come strumento moltiplicatore di un dato modello richiede che questo debba essere concepito come oggetto compiuto, che non debba subire modifiche od aggiustamenti successivi: di conseguenza deve essere definito uno standard o norma campione, al quale si fa costante riferimento. 39

Disegno tecnico industriale
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Volume 1