Disegno tecnico industriale

elaborati con fatica da altri o, all opposto, di concentrare la produzione di determinati prodotti nelle mani di chi ne abbia elaborato la standardizzazione secondo le proprie metodologie. Il difetto forse più evidente è l ostacolo all innovazione, legato ai tempi di elaborazione e pubblicazione delle norme. L esigenza di una norma si fa infatti sentire nel momento in cui lo sviluppo industriale ed il progresso tecnologico hanno portato ad un area di impiego di un prodotto o di un metodo tanto diffusa da richiedere una messa a punto valida per tutti: in altri termini una norma non può rappresentare un innovazione, ma la presa d atto di un evoluzione. Per di più la preparazione della norma, in particolare se di valore internazionale, richiede tempi piuttosto lunghi, per la necessità di ripetute consultazioni fra gli interessati. Può essere utile il riferimento al diagramma, del tutto qualitativo, ma significativo, di figura 4: in esso sono riportate in ascisse i tempi (in unità a piacere, dell ordine degli anni) ed in ordinate il progresso tecnico (posto che sia possibile definirlo con un parametro numerico) re- lativo ad un determinato oggetto di normazione. In linea di massima si può ritenere che in un primo tempo il progresso sia lento (invenzione, messa a punto, definizione), poi rapido (diffusione, miglioramenti), tendendo quindi a stabilizzarsi. La norma interviene ad un certo punto, « fotografa la situazione e la tiene costante per un certo periodo, prende poi atto dei cambiamenti intervenuti e si modifica in relazione a questi, stabilizzandosi nella Progresso tecnico evoluzione tecnologica C normativa B A t1 t2 Tempo Fig. 4. Le norme inseguono lo sviluppo tecnologico. nuova posizione, e così via. Per ridurre lo svantaggio bisognerebbe introdurre la norma solo dopo il punto C, con il rischio di giungere in ritardo (oppure di vedere un nuovo ciclo evolutivo, linea a tratti, vanificare la scelta). perciò evidente che un certo ritardo prima e il rifacimento periodico delle norme poi, possono essere considerati fisiologici, almeno in certi settori a più rapida evoluzione. Come illustrazione di questo discorso si riportano le riproduzioni parziali di due tabelle, pubblicate ad oltre sessant anni di distanza e riguardanti i tipi di scritte da utilizzare nel disegno tecnico (fig. 5): l argomento non è evidentemente fra quelli più sensibili all innovazione tecnologica, tuttavia le modifiche sono state influenzate oltre che da esigenze di maggior chiarezza e di adeguamento a riferimenti internazionali, anche da introduzione di nuovi strumenti di tracciatura e di riproduzione (microfilmatura ad es.). Infatti ciò ha portato all introduzione nella normativa nazionale della nuova norma (la cui sigla UNI EN ISO viene spiegata più avanti) che appare nella figura 6. Fig. 5. Norme relative ai caratteri impiegati nei disegni (a sin. del 1922, agli inizi della normazione italiana; a destra del 1986). 41

Disegno tecnico industriale
Disegno tecnico industriale
Volume 1