Disegno tecnico industriale

menti funzionano con la stessa tecnica di una fotocopiatrice, con la differenza che le fotocopie non vengono riprodotte su carta, ma direttamente inviate nella memoria del computer. Gli scanner più diffusi possono essere di piccole dimensioni (handy scanner) per digitalizzare delle strisce di pochi cm da documenti cartacei, o da tavolo per digitalizzare fogli in formato A4 e A3 (fig. 49). La capacità di lettura di uno scanner piano da tavolo può arrivare ad altissime risoluzioni, oltre i 5.400 dpi (dots per inch, punti per pollice). Esistono scanner professionali in grado di digitalizzare immagini su fogli di formato A0 fino a risoluzioni di 19.200 dpi. Usualmente gli scanner vengono impiegati per importare immagini da manipolare secondo le esigenze, ma va sempre più diffondendosi l abbinamento a software per il riconoscimento di caratteri (OCR, Optical Character Recognition), con i quali viene analizzata l immagine digitale e riconosciuto il testo presente nel documento. Il testo così interpretato risulta editabile e modificabile con un comune programma di word processing. Un altro tipo di strumenti software abbinabili agli scanner sono i programmi Raster/Vector , che consentono di importare nel sistema CAD disegni originariamente realizzati su di un supporto cartaceo. Fig. 48. Una tavoletta grafica è formata da una base nella quale sono contenuti dei circuiti elettrici per ottenere un reticolo di coordinate ed uno strumento di puntamento quale una penna ottica o un dispositivo a più tasti. L evoluzione delle tecniche e degli strumenti nel settore della rappresentazione automatizzata è tale che in pochi mesi diventano obsolete informazioni ed illustrazioni aggiornatissime. A questa sorte non può sottrarsi anche questo testo e perciò si raccomanda al lettore di ritenere quanto qui pubblicato come documento valido nell illustrare principi e metodi a carattere generale, ma che devono trovare un aggiornamento continuo nelle pubblicazioni tecniche per quanto riguarda gli sviluppi quotidiani. Fig. 49. 49 Uno scanner piano da tavolo Fig per documenti di formato A4. Le unità periferiche: i dispositivi di output Quanto elaborato dal computer è reso disponibile da strumenti di comunicazione in uscita (output). Il monitor è il dispositivo di output primario che ha esteso l impiego dell elaboratore, riservato una volta principalmente all effettuazione di calcoli in modalità batch, anche ad attività con esigenze di visualizzazione ed interazione grafica, quali il CAD, la composizione di testi, l editoria, la business graphics, etc. I monitor a cristalli liquidi (LCD, Liquid Crystal Display), inizialmente utilizzati solo per i computer portatili di peso e dimensioni contenuti, oggi rappresentano pressoché la totalità del mercato ed hanno comple- tamente rimpiazzato i tradizionali monitor CRT a tubo catodico. Nei monitor retro-illuminati a matrice attiva, comunemente utilizzati nei computer e il cui funzionamento è illustrato in figura 50, la luce prodotta da una lampada, generalmente a fluorescenza, viene filtrata da una matrice di cristalli liquidi che, in ciascun pixel, lascia passare solo una certa quantità di luce. Ogni pixel è effettivamente composto di tre sotto-pixel uno per ognuno dei colori fondamentali. Quando un sottopixel è spento i relativi cristalli liquidi assumono una disposizione caotica impedendo il passaggio della luce mentre quando viene acceso si orientano in modo da farla passare. Un indubbio vantaggio dei monitor LCD rispetto agli ormai obsoleti CRT riguarda l assenza di un effettiva frequenza di aggiornamento. Infatti i cristalli liquidi non mutano il loro stato ad una certa frequenza ma restano aperti o chiusi in maniera continua. Nei monitor con retroilluminazione a LED la lampada a fluorescenza è sostituita da un tappeto luminoso che dà la possibilità di ridurre localmente l intensità della retroilluminazione consentendo un miglioramento del contrasto nelle immagini. I parametri fondamentali nella scelta di un monitor LCD, oltre alla lunghezza della diagonale, sono: la risoluzione nativa, il rapporto di contrasto, la luminosità, il tempo di risposta e l angolo di visuale. La risoluzione nativa corrisponde al numero di pixel effettivamente presenti sul monitor (risoluzione fisica). Questa è non solo la massima risoluzione ottenibile sullo specifico monitor ma anche la sola che sia conveniente utilizzare per evitare distorsioni dell immagine e in generale un cattivo funzionamento del monitor. In genere la risoluzione nativa del monitor viene riconosciuta dal sistema operativo ed automaticamente impostata, a patto che sia supportata dalla scheda video, come risoluzione dello schermo. Fig. 50. Funzionamento di un pannello LCD: la luce in ingresso (1), proveniente dal pannello di retroilluminazione attraversa un polarizzatore orizzontale (2), lo strato di cristalli liquidi (4) racchiuso tra due strati di vetro con elettrodi (3), un polarizzatore verticale (5), un filtro cromatico (6) ed esce scomposta nelle componenti (7). 63

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Volume 1