Debiti

Tutti gli scrittori rubano nel buio, non perché siano dei ladri, ma perché come i ciechi si appropriano con la fantasia di tutto ciò che toccano. Il rasoio di Ockham non fa eccezione: numerose sono le riflessioni lette o sentite e rielaborate fino a confondersi con la farina del mio sacco. Il che non toglie il merito delle fonti. Come citarle ora, al termine di un processo creativo complesso come quello di un romanzo?


Ecco l’elenco di quello che ricordo.


Pag. 11 Abbracciò Franz come se fosse il suo ragazzo in partenza per la guerra. Gli occhi socchiusi in un sorriso incerto, le labbra adagiate su quelle di lui per ascoltare tutto ciò che avevano sempre taciuto. Scrive Pablo Neruda: In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto. Il verso è tratto dalla poesia “Pelleas e Melisanda” conosciuta anche con il titolo “In un bacio saprai”. Il bacio come gesto filosofico attraversa tutto il libro.


Pag. 69 Il martello delle streghe è un mio lavoro teatrale.


Pagg. 102-103 Un tale si reca in un bar e nota un gruppo di persone intente a conversare allegramente… La barzelletta è tratta da Paul Wouters, La bottega del filosofo. Ferri del mestiere per pensatori debuttanti, Carocci, 2001.


Pag. 113 Da allora nessuno ha più potuto ignorare che, oltre all’universo che ci sovrasta, esiste anche un altro universo che si agita in noi, complesso almeno quanto quello che vediamo in cielo. Il concetto è ripreso da Armando Torno: Socrate, a cura di Roberto Radice, “Grandangolo” n. 1, Corriere della Sera, 2014.


Pag. 240 L’idea di un Cartesio gracile è ripresa da Maurizio Ferraris, Il Caffè Filosofico, seconda stagione, 2013.


Pagg. 336-337 Søren significa “marino” e non “severo”. La precisazione è di Alessandro Cortese, così come l’idea di un Kierkegaard “sorridente”.


Pag. 339 Pensateci: che motivo aveva Lucifero, uno che viveva avvolto dalla luce di Dio, per fare quella scelta? Nessuno. Fece una scelta del tutto irrazionale. Alla domanda perché esiste il male non ci può dunque essere una risposta razionale. L’osservazione è del teologo Giuseppe Giordano.


Pag. 344 Ti rispondo con un episodio dell’agosto del 1791. L’episodio è raccontato in Immanuel Kant, Bisogna sempre dire la verità?, a cura di Andrea Tagliapietra, Raffaello Cortina Editore, 2019.


Pag. 381 Non arrenderti mai. Rischi di farlo un attimo prima della vittoria. Proverbio arabo.


Pagg. 475-476 La barzelletta di Derrida è raccontata da Maurizio Ferraris, Il Caffè Filosofico, prima stagione, 2009.


Pagg. 477-478 L’esemplificazione del metodo decostruzionista di Derrida con un dialogo di Platone dedicato alla saggezza, il Carmide, è tratto da Paul Wouters, La bottega del filosofo. Ferri del mestiere per pensatori debuttanti, Carocci, 2001.


Molte cose, infine, le ho tratte da Sképsis, la filosofia come ricerca, Il Capitello 2016, che ho scritto con Luigi Ronga e Mario Bertelli. I rimandi sono un po’ ovunque. D’altra parte, se non avessi scritto Sképsis non avrei mai avuto il coraggio di scrivere Il rasoio di Ockham.


Ho preso anche tutto quello che mi piaceva dai miei libri di storia. In particolare, la definizione di “Periodo assiale” di pag. 155 da , La Scuola, 2006, e la breve storia delle lacrime alle pp. 437-438 da Clio Magazine, La Scuola, 2003.

Il rasoio di Ockham
Il rasoio di Ockham
LA STORIA DELLA FILOSOFIA IN UN ROMANZO