L'Ora di Religione - N° 1

cazione a decidere per il bene e rifiutare il male. In questa prospettiva, educazione del carattere indica orientare al comportamento e a scelte che «dovrebbero guidare il bambino e poi l adulto. A fronte delle critiche di questa interpretazione, il termine educazione del carattere è diventato anche sinonimo di «chiarimento dei valori . In questo senso l educazione del carattere è diventata un intervento educativo a «consapevolizzare dei valori di cui si era portatori. A seguito di questa visione piuttosto ristretta, una migliore comprensione dell educazione del carattere è stata anche evidenziata dal termine greco di «impronta da cui deriva. Il primo significato che possiamo trarre da questo è quello di qualcosa di stabile e di duraturo. Di che cosa? Di qualità morali. Ma ancora questa risposta richiede una ulteriore chiarificazione: quali e che cosa sono le qualità morali. Le qualità morali sono state identificate come la presenza di tratti o di virtù o di abitudini. L uso della parola «tratto denota una tendenza disposizionale come un atteggiamento della persona che perdura nel tempo e nella varietà delle situazioni. Le «abitudini denotano la tendenza o la costanza con cui una persona risponde con comportamenti simili in situazioni diverse, ma che richiamano le stesse istanze. Le «virtù indicano un tratto o delle abitudini considerate l aspetto positivo reputato o ritenuto moralmente buono. Esemplificando, possiamo dire che «caratterizziamo una persona con il tratto positivo se nelle diverse situazioni in cui si può trovare, dimostra di non scoraggiarsi, di assumere giudizi positivi, di non essere vendicativa, di essere empatica con le altre persone coinvolte, ecc. Il comportamento che la persona assume rimanda a ulteriori concetti importanti che definiscono il carattere: il «valore e i «principi etici . Il primo qualifica l importanza giustificata e motivata che la persona attribuisce a qualche cosa e non un puro piacere o una preferenza. Il secondo termine indica come i valori si traducano in modalità e standard di comportamento da tenere. Conclusione In questo primo articolo abbiamo introdotto l argomento e abbiamo definito alcuni termini. Nel prossimo articolo presenteremo le argomentazioni che inducono a non trascurarlo nell insegnamento, e anche a evitare di pensare a una educazione del carattere come a una educazione morale, intesa come capacità di risolvere dilemmi morali, ma come educazione a valori che permeano la vita dello studente. Il ritorno a una educazione del carattere Non è facile definire che cosa significhi un ritorno all educazione del carattere, non solo perché essa ha avuto forme diverse, ma anche diversi sinonimi non sempre riferiti alla stessa realtà o al modello di educazione. Inizialmente è stata intesa come educazione morale, e in questo senso l educazione del carattere è stata considerata come eduL Ora di Religione 9 Settembre-Ottobre 2022 Idr cessive e non era chiaro chi, se filosofi o psicologi, dovessero decidere che cosa fosse bene o male. Gli anni 60 furono anche caratterizzati dalla diffusione di una prospettiva personalista che prendeva spunto da movimenti contestatori che si ribellavano ai valori tradizionali. La filosofia personalista sottolineava l importanza della soggettività, l autonomia delle scelte dell individuo, la libertà soggettiva, i diritti della persona e la responsabilità della persona nella determinazione del proprio essere e futuro. Ma furono anche gli anni delle proteste contro il razzismo, la corruzione delle istituzioni, il potere di una classe dominante e dei suoi legami con valori e scelte funzionali al mantenimento della posizione di potere. Per difendere la libertà individuale fu proposto il silenzio, l astensione da indicazioni valoriali. La proposta di valori ebbe diverse linee di soluzione, ma soprattutto fu sottolineato come fosse responsabilità della persona scegliere i valori a cui orientare la propria vita. Il pluralismo, le differenze culturali non rendevano possibile il reperimento di un elenco di valori universali. Semmai questo era un compito della famiglia. Con l affermazione del rispetto della soggettività personale si ebbe un rovescio distruttivo della medaglia: delegittimazione dell autorità morale in tutti gli ambiti (scuola, famiglia, chiesa e governo) e ulteriore distacco dalla fiducia in norme morali oggettive. La prospettiva soggettiva portò le persone a preoccuparsi dell auto-realizzazione, dell auto-affermazione, dell affrancamento da condizionamenti negativi perché estrinseci più che perché positivi. Si indebolirono gli impegni sociali come il matrimonio e la genitorialità alimentando la rivoluzione sessuale, ma anche la riflessione critica della stessa guida educativa. Si diffusero convinzioni che la moralità fosse del tutto soggettiva, un terreno su cui una società pluralistica non poteva trovare un accordo. I valori, in una democrazia laica, non erano qualcosa che si poteva legittimamente sostenere o educare. La scuola si doveva ritirare dal ruolo centrale di educatrice del carattere e di orientamento verso valori. Si invocò una scuola che fosse asettica e anonima, orientata al puro insegnamento e alla trasmissione di conoscenze.

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Settembre - Ottobre 2022