L'Ora di Religione - N° 2

Una società dai legami fragili Da sempre si è pensato che la famiglia sia il contesto naturale all interno del quale le persone vengono al mondo e imparano ad affacciarsi alla vita. Si è quindi convinti che le esperienze che i bambini fanno al suo interno, soprattutto nei primi anni di vita, siano importanti nel determinare la qualità della loro vita futura. Oggi, però, la situazione della famiglia conosce una crisi profonda e mai come in questo momento storico essa è minacciata da attacchi insidiosi. constatazione diffusa che i legami primari familiari siano non raramente a rischio e molto fragili a causa di una grande molteplicità di fattori, non escluso quello riguardante un malinteso concetto di libertà individuale. Oggi molti bambini vivono, già nella loro infanzia, la dura esperienza della separazione dei genitori, unitamente spesso alla necessità di dover stabilire rapporti con nuove figure educative oltre a quelle dei propri genitori. Domanda: in questa società caratterizzata da legami fragili, che cosa può significare, per la vita futura di un bambino, l esperienza che egli deve affrontare, già nell infanzia, quando gli mancano positive e stabili relazioni, quando si distruggono legami indispensabili per la sua crescita, quando non gli viene metacomunicato fin dall inizio che è una bella cosa che lui ci sia, quando la relazione con coloro che esercitano l autorità nei suoi confronti è caratterizzata da distacco e freddezza emotiva? passato (ad esempio: scuola di danza, imparare a suonare qualche strumento musicale, apprendere una lingua straniera, ginnastica artistica e ritmica, karate, calcio, aerobica, nuoto, pattinaggio, sci, minibasket, equitazione, ecc.). Non è quindi difficile immaginare che il tempo dell infanzia possa essere «riempito a piacimento. Domande: come è possibile rispettare il diritto del bambino a essere tale quando l adulto riempie la sua giornata di molteplici impegni e attività, togliendo tempo al gioco e allo svago personale? Sottoposto a pressioni per un accelerazione del suo sviluppo e a spinte per l affermazione e il successo, il bambino non corre il rischio di sentirsi come «schiacciato dal bisogno di soddisfare le aspettative delle persone che lui ama, una fatica che comunque non sarà mai coronata dal successo totale? Se i suoi bisogni più autentici sono misconosciuti e frustrati, si creano le premesse per la sua infelicità: la psicologia del «superbimbo non è garanzia di felicità per i bambini, «non serve a nulla tirare un fiore perché cresca (Danielle Laporte, L autostima dei bambini da 0 a 6 anni, edizioni San Paolo, Milano 2006, p. 22). La presenza diffusa di tecnologie dell informazione e della comunicazione Le tecnologie dell informazione e della comunicazione in pochi decenni sono diventate onnipresenti e hanno acquisito un potere enorme; si va diffondendo la consapevolezza che esse cambino il modo di pensare e di apprendere, come pure il modo di rapportarsi con le cose, con gli altri e con se stessi. Domande: senza dimenticare i reali e straordinari vantaggi offerti dalla tecnologia, che cosa può significare un uso precoce, diffuso e prolungato dei mezzi tecnologici per la formazione della personalità infantile? Che cosa offrono ai bambini e che cosa tolgono? Come evitare che i moderni strumenti tecnologici siano i padroni degli svaghi infantili, al punto che la vita infantile venga strumentalizzata e la sensibilità diventi tecnodipendente? Come prevenire eventuali disturbi del linguaggio, problemi fisici, difficoltà nel processo di socializzazione? Come evitare la subdola confusione tra reale e virtuale? IL NOCCIOLO Un eccesso di stimoli e di scelte Per le famiglie e per la scuola due tra le principali agenzie educative nella nostra società sono oggi disponibili, per l educazione dei bambini, le più diverse opportunità formative e di impiego del tempo libero come mai era avvenuto in L Ora di Religione 10_11_Umanesimo cristiano_2_NOV.indd 13 IdR vedere aule di una scuola dell infanzia che fanno pensare a una specie di bazar o negozio dei giocattoli). Domande: se diamo a credere che si è felici nella misura in cui si possiedono cose materiali e si consuma, come è possibile aiutare i bambini a provare gioia non solo per le cose che possediamo, ma anche per diverse altre esperienze che arricchiscono interiormente e rendono bella la vita? (Ad esempio: la gioia del condividere, la gioia dell ottenere qualcosa a seguito di un impegno e sforzo personale, la gioia di una rinuncia momentanea per assicurarsi dopo un piacere più grande, ecc.). Come favorire nei bambini quell «educazione del gusto che già per gli antichi greci era l obiettivo di un autentica educazione? Come salvaguardare la dignità del bambino quando assistiamo a un suo incontrollato coinvolgimento nelle logiche del consumismo? 11 I tempi cambiano e i bambini cambiano con loro. Novembre 2022 14/09/2022 09:49:55

L'Ora di Religione - N° 2
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Novembre 2022