SPAZIO DI ASCOLTO - IdR costruttori di alleanze di Patrizia

IdR Spazio di ascolto Patrizia Cupini IdR e Counselor socio-educativo IdR costruttori di alleanze L efficacia di ogni nostro intervento didattico e formativo richiede la collaborazione della famiglia dei bambini. Il campo di azione degli insegnanti non è limitato alla scuola, ma entra anche nelle case dei nostri alunni attraverso i contatti che riusciamo a stabilire con il loro ambiente di riferimento; e il confine labile tra collaborazione e interferenza nel rapporto scuola-famiglia è uno dei fattori di maggiore stress per entrambe le parti. Ambivalenza spesso vissuta dai docenti come mancato riconoscimento della propria professionalità e intromissione su questioni didattiche-metodologiche, mentre dai genitori è talvolta considerata un ingerenza rispetto le loro scelte educative e critica per un inadeguata competenza genitoriale. Presupposti questi che alimentano disagio e frustrazione, e non favoriscono un clima disteso necessario per stabilire un patto educativo. Tra le competenze a noi richieste non ultima è la capacità di alleanza, la responsabilità di costruire buone relazioni e gestire quelle difficili in quanto l efficacia di ogni nostro intervento didattico-formativo richiede la collaborazione della famiglia dei bambini. Essenziale a tal fine è la conduzione del colloquio il cui buon esito dipende anche da alcune qualità personali del docente: disponibilità, accoglienza, capacità di ascolto e immedesimazione, rispetto e comprensione. Che si tratti di risorse caratteriali e/o competenze comunicative acquisite, importante è non lasciarsi agganciare in uno sterile duello dialettico «muro contro muro , ma ri- L Ora di Religione 12_13_Spazio ascolto_2_NOV.indd 12 manere calmi e riflessivi, e intendere le resistenze dei genitori come atteggiamenti di difesa e non di attacco alla propria professionalità. «Il dialogo permette alle persone di conoscersi e di comprendere le esigenze gli uni degli altri. Anzitutto, esso è un segno di grande rispetto, perché pone le persone in atteggiamento di ascolto e nella condizione di recepire gli aspetti migliori dell interlocutore. In secondo luogo, il dialogo è espressione di carità, perché, pur non ignorando le differenze, può aiutare a ricercare e condividere il bene comune. Inoltre, il dialogo ci invita a porci dinanzi all altro vedendolo come un dono di Dio, che ci interpella e ci chiede di essere riconosciuto (Papa Francesco Udienza giubilare 22 ottobre 2016). La consapevolezza del coinvolgimento emotivo che hanno i genitori quando si parla del proprio figlio aiuta a comprendere quanto è delicato per loro il colloquio, momento di valutazione per entrambi, motivo per il quale meritano comprensione pure se sbagliassero atteggiamento. Anche in caso di opinioni inconciliabili è bene mantenere un approccio positivo sottolineando di agire nell interesse del bambino senza svalutare la competenza genitoriale. Opportuno è altresì esplicitare che alleanza educativa è un processo formativo in cui famiglia e scuola si attivano collaborando per cercare strategie comuni utili per la risoluzione del disagio del figlio, e che solo nel reciproco rispetto e riconoscimento dei ruoli la specificità e la collaborazione di entrambe le parti favorirà lo sviluppo globale del bambino. In situazioni particolarmente problematiche è preferibile evitare colloqui privati, ma programmarli insieme al team insegnanti, stabilire delle linee comuni da seguire sempre nel rispetto della persona, e in caso di mancata collaborazione bisogna informa- 12 Novembre 2022 13/09/2022 11:52:06

L'Ora di Religione - N° 2
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Novembre 2022