L'Ora di Religione - N° 2

L Ora di Religione 12_13_Spazio ascolto_2_NOV.indd 13 «dislessico , o giudizi tranchant sulla persona come «ineducato o «incapace . diverso dire: «Si alza continuamente dal banco malgrado i miei richiami a sedersi anziché: « iperattivo . Altro è dire «Presenta difficoltà nella lettura , invece che « dislessico . Approfondire la conoscenza del bambino, comprendere i suoi bisogni e risolvere i suoi problemi è il fine di un sano confronto tra genitori e insegnanti che, per avere uno sguardo più ampio sulla situazione, riferiranno i suoi comportamenti agiti a scuola e fuori. Dimostrarsi empatici, capaci di sapere ascoltare favorisce il contatto, genera fiducia e rafforza l alleanza, spinge il genitore ad approfondire le informazioni date e ricevute in merito al disagio dell alunno. La funzione del colloquio è concordare delle strategie comuni e fissare gli obiettivi per intervenire efficacemente nel processo educativo, confrontarsi sulle modalità già sperimentate condividendo i risultati ottenuti; raggiunti o meno, servirà per stabilirne altri su cui riferire nell incontro successivo. Per favorire la relazione, soprattutto in situazioni di particolare complessità, si possono usare le tecniche dell ascolto attivo: evitare comportamenti giudicanti e intervenire attraverso il rispecchiamento sia verbale sia non verbale. «La sfida che ci attende è dunque quella di comunicare incontrando le persone dove e come sono (Papa Francesco - 55ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali - 23 gennaio 2021). «La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione (C. Rogers - Harvard business review 1952). Fare estrema attenzione all uso delle parole è fondamentale; bisogna utilizzarle in modo consapevole, soprattutto quando si comunicano le criticità; la potenza evocativa o distruttiva che suscitano determina l esito del colloquio. Il lavoro congiunto scuola-famiglia comporta di guardare nella stessa direzione; per farlo occorre avere a cuore e prendersi cura dei bisogni della famiglia e non solo del bambino. Costruire alleanze è parte della nostra vocazione di IdRC. 13 IdR re i genitori delle conseguenze che ne deriveranno. La conduzione del colloquio deve essere pianificata con attenzione e accuratezza per gestire, soprattutto in situazioni di difficoltà evidenti, le eventuali criticità ipotizzate e messe in conto. Il messaggio da condividere è l obiettivo comune: il benessere del bambino. Ma come comunicare efficacemente questo contenuto? «Ascoltare, spiegare, con mitezza, non abbaiare all altro, non urlare, ma avere un cuore aperto Gesù ben conosceva quello che c era nel cuore della samaritana, una grande peccatrice; ciononostante non le ha negato di potersi esprimere, l ha lasciata parlare fino alla fine, ed è entrato poco alla volta nel mistero della sua vita. Questo insegnamento vale anche per noi. Attraverso il dialogo possiamo far crescere i segni della misericordia di Dio e renderli strumento di accoglienza e rispetto (Papa Francesco Udienza giubilare 22 ottobre 2016). Non esiste un manuale del colloquio perfetto, non ci sono istruzioni precise da seguire, ma tenere in debito conto alcuni aspetti può fare la differenza. Necessario è predisporsi all accoglienza affinché il genitore si senta libero di esprimersi e il colloquio diventi un confronto fruttuoso. Il primo accorgimento da seguire è la scelta della collocazione. L ambiente dovrà essere riservato, a porta chiusa, con le sedute disposte in modo da guardarsi negli occhi e senza ostacoli frapposti; evitare di sedersi dietro la cattedra: limiterà la distanza. Anche la nostra postura comunica chiusura o apertura al dialogo, gambe accavallate e braccia incrociate rappresentano una barriera di difesa. La cura alla nostra comunicazione verbale e non verbale può favorire il contatto anche con i genitori più restii al confronto per timore di essere sottoposti a giudizio. buona consuetudine iniziare l incontro con frasi rompighiaccio e descrivere in termini obiettivi e non valutativi gli aspetti positivi e i successi raggiunti dal bambino. Il passo successivo è un momento delicato da affrontare, che necessita di molta attenzione nella presentazione delle criticità rilevate nei comportamenti dell alunno. Fondamentale è contestualizzare gli aspetti problematici, avvenimenti e/o situazioni, in modo oggettivo, senza esprimere opinioni personali, limitandosi a riportare i «fatti utilizzando un linguaggio descrittivo e mai interpretativo. Evitare di esprimere diagnosi, tipo «è iperattivo o IL NOCCIOLO Presupposti per stabilire un alleanza educativa: «La sfida che ci attende è dunque quella di comunicare incontrando le persone dove e come sono (Papa Francesco - 55a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali - 23 gennaio 2021). Novembre 2022 13/09/2022 11:52:07

L'Ora di Religione - N° 2
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Novembre 2022