L'Ora di Religione - N° 2

Secondo step Un secondo step è il messaggio di Gesù. Gesù comunica intenzionalmente, con autorevolezza e affascinando, un messaggio che non è solo suo, ma Lui stesso dice di venire da Dio e lo fa con parole e con gesti che non possono mai essere disgiunti. Gesù non è un maestro di scuola, un filosofo, bensì un Rabbi itinerante che incontra le persone per annunciare loro che il Regno di Dio, attraverso di Lui, è entrato nel mondo come dono gratuito di salvezza. un ebreo fedele, ma anche assolutamente nuovo: nel Regno di Dio tutti sono fratelli perché figli di Dio e fratelli dello stesso Gesù, e da questa situazione nascono poi i comportamenti, non quindi prima un etica, ma una condizione filiale dalla quale scaturisce il livello morale. Per comprendere bene il messaggio di Gesù non bisogna chiedersi «che cosa dice di fare , ma «chi è colui che parla . Nella scuola dell infanzia le parole chiave saranno certamente: «gioia e «amore , che diventeranno nella scuola primaria «gioia vera , quella che nasce dall essere uniti a Dio come Gesù è unito al Padre, e «amore misericordioso , che è gratuito e fedele sempre. Nella scuola secondaria di primo grado i ragazzi saranno introdotti a riflettere sul fatto che la gioia e l amore di cui Gesù parla e che vive nascono dalla sua esperienza, unica e straordinaria, della Trinità: nella sua comunione con il Padre e lo Spirito Santo è la radice del suo messaggio. L Ora di Religione 56_57_Curricolo_verticale_2_NOV.indd 49 Terzo step Questo passaggio introduce il terzo step, quello del mistero di Gesù. Se di Lui possiamo dire che è stato vero uomo, i cristiani dicono che è vero Dio: dunque una persona della quale non è facile definire l identità. Sarà necessario tuttavia introdurre l idea del mistero di Gesù fin dalla scuola dell infanzia perché alla scuola secondaria di secondo grado si possa riflettere consapevolmente sulla domanda: «Chi è dunque costui? . Per comprendere l identità profonda di Gesù si può partire da che cosa dicono di Lui coloro che lo hanno visto e che cosa testimoniano i discepoli per poi chiedersi che cosa Gesù dice di se stesso e quale comprensione ne ha la Chiesa lungo i secoli e ancora oggi. I primi a vederlo sono i pastori, persone semplici che se ne tornano glorificando e lodando Dio per quello che avevano visto e udito come era stato detto loro (Lc 2,20). I primi discepoli volevano vedere dove abitava e rimasero con Lui (Gv 1,39). Giovanni il Battista aveva detto: «Ecco l agnello di Dio! (Gv 1,36), lui che già dal grembo di sua madre Elisabetta aveva sussultato nel sentire il saluto di Maria (Lc 1,44). Gesù per parlare di sé usa delle espressioni particolari (così riportano i Vangeli: Gesù non ha lasciato nulla di scritto, questo va sempre ricordato), affermative o negative, che fanno intuire il suo io e la coscienza che aveva di se stesso. «Io sono la luce del mondo (Gv 8,12), «il buon pastore (Gv 10,11), «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori (Lc 5,32), «Non sono venuto ad abolire la legge (Mt 5,17), per citare solo alcuni passi. Attraverso percorsi didattici calibrati sui bisogni formativi reali degli alunni, i ragazzi saranno aiutati a scoprire nuovi criteri per la scelta di modelli da imitare valutando comportamenti, valori, ideali, per cominciare a orientarsi nel loro progetto di vita. La domanda «Chi è Gesù? fatta all interno dell IRC, nell ambito del rapporto uomo-Dio, deve avere una impostazione culturale, corretta, documentata, disposta al confronto dialogico fra posizioni diverse e allo stesso tempo esistenzialmente aperta al contributo che può dare alla formazione e alla crescita dell uomo e del cittadino. L argomento Gesù, infatti, è posto nella scuola dell infanzia nel campo di esperienza: «Il sé e l altro , nella scuola del primo ciclo nell ambito: «Dio e l uomo , per arrivare nel secondo ciclo a dire: « l IRC affronta la questione universale della relazione tra Dio e l uomo, la comprende attraverso la persona e l opera di Gesù Cristo e la confronta con la testimonianza della Chiesa nella storia . La persona di Gesù pone un interrogativo molto profondo e personale: «Ma voi chi dite che io sia? : la scuola ha il compito di suscitare la domanda. 57 primaria alcune opere d arte fanno di Gesù e le caratteristiche spazio-temporali e culturali studiate. Nella scuola secondaria di primo grado l alunno dovrà superare definitivamente pregiudizi, precomprensioni e immagini infantili della figura di Gesù per una sincera ricerca della verità cogliendo l intreccio tra dimensione religiosa e culturale. A partire da una conoscenza della genesi dei Vangeli nati dopo l evento pasquale e approcciando direttamente le altre fonti storiche, i ragazzi saranno messi di fronte a un Gesù che piano piano prende consapevolezza del progetto che Dio Padre ha per Lui, fino ad accettare la morte in croce, che non conclude però la sua vicenda terrena perché un evento straordinario realmente accaduto, la tomba vuota, riapre l interpretazione di tutta la sua vita. Chi è dunque costui? (cf Mc 4,41). un mangione, beone, amico dei peccatori, un mito affascinante, un fallito, un uomo solo, un uomo? Oppure il Figlio di Dio, il Messia, il Maestro, il Crocifisso, il Risorto, il Salvatore, un esistenza vissuta con amore e per amore fino al martirio? Anche un percorso attraverso i titoli attribuiti a Gesù può essere efficace. Novembre 2022 14/09/2022 09:47:13

L'Ora di Religione - N° 2
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Novembre 2022