L'Ora di Religione - N° 3

Nell IRC La materia dell IRC non è propriamente tale e richiede non solo elaborazioni concettuali su dati forniti, ma di sollecitare un atteggiamento di apertura al mistero della Vita per favorirne la ricerca di senso e significato. In questa visione dell IRC il gruppo-classe diventa «comunità in ricerca che apprende , e per esserne parte è necessario starci dentro con competenza e umiltà come ricercatore di senso e significato, e non come dispensatore di verità e buoni consigli. Un lavoro impegnativo che implica un continuo «mettersi in gioco nella relazione con se stessi e con gli altri, in una nuova prospettiva in grado di stimolare relazioni positive e favorire la coesione sociale. Un consapevole coinvolgimento personale indispensabile in una relazione educativa autentica è il valore aggiunto che definisce lo spessore morale e professionale del docente che non si limita a un dare-ricevere nozionistico. in atto un espansione del nostro ruolo pedagogico-didattico che valorizza le risorse emotive-relazionali, un nuovo scenario che impone una riflessione sulle abilità sociali necessarie al rinnovamento della relazione educativa possibile soltanto rinunciando all autoreferenzialità. Accettazione, autenticità ed empatia sono, per Thomas Gordon, competenze emotive-relazionali necessarie per interagire in modo significativo ed efficace con i nostri allievi e agevolare un clima di condivisione e partecipazione attiva. «Mettersi in gioco e lasciarsi coinvolgere implica autoconsapevolezza emozionale, la capacità di dialogare con se stessi, con le proprie motivazioni e convinzioni utilizzando la frustrazione delle aspettative mancate come stimolo, occasione di crescita personale e ricerca di nuovi equilibri. Sapere a priori qual è la cosa giusta da fare con i nostri allievi senza mettere al centro i loro bisogni alimenta la sensazione di non essere visti né ascoltati, una pretesa onnipotente che mostra, malgrado le buone intenzioni, L Ora di Religione disinteresse e scarsa partecipazione, e complica la gestione di eventuali disagi e conflitti. Criticità a cui si reagisce a volte oscillando tra autoritarismo e lassismo, ma sia l evitamento della situazione che l atteggiamento autoritario sono inefficaci forme di controllo, risposte inadeguate alla complessità del contesto. Alzare la voce nel vano tentativo di essere ascoltati produce l effetto contrario, le parole si perdono e rimane come messaggio incisivo interiorizzato dai bambini soltanto il tono che veicola la reazione esasperata di rabbia e rifiuto. La forma diventa il contenuto percepito; le motivazioni esplicitate nella «forma verbale cedono il passo alla modalità non verbale. Il docente-facilitatore, invece, sa ascoltare e riconosce il proprio sentire interno ed esterno, coglie la differenza tra un «re-agire , frutto di un automatismo interiorizzato, e un «agire consapevole che gli consente di scegliere, tra le competenze acquisite, diverse possibilità di azione anziché limitarsi a una sola «re-azione . La capacità di decentrarsi, oltre a essere esercizio spirituale, è competenza didattica che rende abili a coinvolgere e attivare gli altri sollecitando la reciprocità nella relazione. Così il docente-facilitatore induce a un ascolto attivo reciproco garante del dialogo e del confronto, e amplia il suo spazio di accoglienza aperto alla pluralità delle opinioni come mediatore dei diversi punti di vista. Rinunciare al limite degli atteggiamenti giudicanti, alla convinzione di sapere e capire tutto in maniera preconcetta apre altri spazi di intervento, alla possibilità di imparare a pensare insieme, apertura che consente cambiamenti e sviluppo della propria identità personale e professionale. Il contesto in cui ci muoviamo è uno spazio di condivisione, necessariamente luogo di accoglienza, dove l esperienza emotiva-relazionale sviluppa processi identificativi reciproci trasformando il gruppo-classe in «comunità in ricerca che apprende quando i suoi componenti riconoscono e rintracciano nel proprio percorso di vita senso e significati sottesi ai traguardi disciplinari e alla vocazione di IdRC. Vedi il grafico nei . 13 IL NOCCIOLO Nella visione dell IRC il gruppo-classe è comunità in ricerca che apprende; pertanto anche il docente-facilitatore sarà componente del gruppo nel ruolo di ricercatore di senso e significato, e non dispensatore di verità e buoni consigli. Dicembre 2022 IdR librio tra aspetti di serietà e leggerezza nella relazione educativa favorisce la percezione di sé e degli altri e aiuta a definire nuove regole condivise. La coerenza e la costanza dei nostri comportamenti quotidiani in un contesto di autentica reciprocità e coinvolgimento in un clima relazionale positivo rendono la classe uno «spazio protetto di confronto dove ognuno è libero di esprimersi senza essere giudicato, deriso o emarginato. Stimolare gli studenti ad aiutarsi vicendevolmente attraverso l interazione e lo scambio in attività mirate, esprimere feedback incoraggianti, festeggiare gli obiettivi raggiunti, sono alcuni esempi per promuovere un atmosfera socio-affettiva necessaria alla coesione e al senso di appartenenza al gruppo.

L'Ora di Religione - N° 3
L'Ora di Religione - N° 3
Dicembre 2022