L'Ora di Religione - N° 4

L Ora di Religione a non sprecare il cibo si devono abituare i bimbi fin da piccoli, quando arrivano a fare scelte consapevoli può essere opportuno, oltre a una riflessione, un esperienza diretta in una mensa, o presso un centro raccolta e distribuzione di cibo per «toccare con mano quanto sia necessaria la solidarietà. La gioia di stare a tavola in compagnia Un secondo valore da trasmettere è la gioia di stare bene a tavola con gli altri. Il senso della festa quando c è una tavola ben imbandita e degli ospiti è una esperienza che anche il bimbo dell infanzia fa, ma la gioia di stare insieme deve essere coltivata anche nella quotidianità della mensa scolastica, e non solo nella cena in famiglia. Il miracolo delle nozze di Cana è il racconto che più si presta a far vedere come anche Gesù amasse la festa come del resto l amicizia tanto da fermarsi a mangiare con Marta e Maria, ma è nella cena di Emmaus che possiamo vedere come sia lo spezzare insieme il pane che permette di riconoscere la verità (vedi l Allegato 3 nei ). La Messa per i cristiani è proprio questa festa, questo stare insieme davanti a una tavola imbandita e partecipare a un banchetto che è «comunione fra tutti gli invitati e con Gesù. Il valore simbolico del cibo Un terzo elemento è il valore simbolico che alcuni cibi hanno e che nelle religioni può diventare sacro. Noi adulti possiamo usare l espressione «che pizza! per indicare una cosa noiosa, oppure: «ci sta come i cavoli a merenda per indicare una cosa fuori posto. L elemento più ricco di significati simbolici è l acqua, fonte essenziale della vita, che acquista in tutte le religioni un valore sacro, come per esempio nel Battesimo. Si potrebbe fare un lungo elenco, ma citiamo solo tre esempi: il miele, il pane, il sale. Tra le cose di prima necessità per l uomo citate dal Siracide c è il miele (vedi l Allegato 4 nei ), un prodotto naturale frutto del lavoro delle api che l uomo ha imparato a raccogliere e conservare e che è simbolo della dolcezza: «Dolce come il miele . Del pane possiamo sottolineare che tutte le culture lo conoscono e lo producono in tantissimi modi diversi, e per i cristiani il pane è Gesù. Il sale brucia, conserva, dà sapore, è sapienza, ma deve essere dosato e lasciarsi sciogliere. Che cosa vuol dire allora: «Voi siete sale della terra? (Mt 5,13) (vedi l Allegato 5 nei ). 57 INFANZIA PRIMARIA SEC. I gr. IL CIBO è vita e le religioni è dono MANGIARE INSIEME è festa è amicizia è comunione SIMBOLO miele pane sale Gennaio 2023 primaria te tocca anche l IdR) un lavoro specifico, per esempio sulla figlia di Giairo, una ragazzina alla quale Gesù, dopo averla riportata in vita, dice di dare da mangiare (Lc 8,40-42; 49-56) perché mangiare è sinonimo di vita; oppure sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci, dove Gesù per sfamare la folla si serve proprio di un ragazzino (Gv 6,1-13) (vedi l Allegato 1 nei ). Nella scuola primaria si può iniziare con proverbi ) e modi di dire legati al cibo (vedi l Allegato 2 nei o con piatti tradizionali che scandiscono le feste e il calendario per far emergere la dimensione culturale del mangiare. Anche Gesù osserva le feste, e tra queste la più grande, la Pasqua, mangiando un pasto tipico che ancora oggi gli ebrei consumano (Mt 26,17-19). Soprattutto nel secondo biennio e nel quinto anno si può scoprire che tutte le religioni si occupano di cibo spesso con regole su ciò che è lecito e ciò che è proibito, in quali periodi dell anno è bene osservare il digiuno o come si debba cucinare un certo alimento. Nel cristianesimo non ci sono restrizioni alimentari: tutti i cibi possono essere consumati, ma ci sono momenti di astinenza e di digiuno, per esempio il mercoledì delle ceneri o i venerdì di Quaresima, e una particolare forma di digiuno prima di accostarsi all Eucarestia. Nella scuola secondaria di I grado si possono approfondire tutti questi temi: per esempio, il concetto di «purità attraverso una lettura guidata (Mc 7,1923); si può lavorare sul concetto di cibo come «nutrimento , cioè come quell elemento indispensabile alla vita che però viene dall esterno, ci viene dato mentre ancora siamo nel grembo materno e ci viene fornito dalla natura quando siamo in grado di cucinare da soli. Essere coscienti che non siamo autosufficienti, ma facciamo parte di una natura della quale abbiamo bisogno per vivere è il primo passo per un atteggiamento corretto, umile, rispettoso e solidale. Se ci soffermiamo sui gesti che Gesù compie prima di condividere il cibo (alza gli occhia al cielo, rende grazie, recita la benedizione e spezza il pane) ci rendiamo conto di quanto sia consapevole che quel pane viene dall alto, viene da Dio, viene da suo Padre. Gesù, pur potendo moltiplicare il pane per sfamare le folle, sa che il pane è un dono per il quale ringraziare, ed è da qui che deriverà il termine «Eucaristia . Solo Dio è «Signore del pane come è «Signore della vita per questo Gesù ha insegnato anche quella preghiera con la quale i cristiani chiedono: «Padre nostro che sei nei cieli dacci oggi il nostro pane quotidiano . Dice Papa Francesco: « c è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Questo è il paradosso! Purtroppo questo paradosso continua a essere attuale (Videomessaggio in occasione dell EXPO 2015, 7 febbraio 2015): se

L'Ora di Religione - N° 4
L'Ora di Religione - N° 4
Gennaio 2023