L'Ora di Religione - N° 5

La promozione della pace è una delle linee guida del Magistero di Paolo VI. Nell enciclica Populorum Progressio il Papa dichiara che le «disuguaglianze economiche, sociali e culturali troppo grandi tra popolo e popolo provocano tensioni e discordie, e mettono in pericolo la pace . Di fronte all evidente povertà di molti popoli, all ingiustizia sociale e all oppressione dei regimi dittatoriali è importante che pace e sviluppo integrale della persona e dei popoli coincidano perché la giustizia è fondamento e garanzia della pace all interno della sola «famiglia umana in cui ciascuno deve essere fratello responsabile del fratello. Parlando all ONU, Paolo VI condanna la guerra quale strumento irrazionale e immorale di risoluzione delle controversie internazionali; sostiene il disarmo come sola via per evitare nuovi conflitti e sostenere le economie ancora fragili dei Paesi in via di sviluppo e il ruolo insostituibile di mediazione delle Istituzioni Internazionali. Costruire la civiltà dell amore Il Magistero di Giovanni Paolo II mette in luce la necessità di un cambiamento culturale: alla denuncia delle ingiustizie deve unirsi la riconciliazione e il perdono per costruire la «civiltà dell amore . Nell enciclica Sollecitudo rei socialis spiega che la logica dell egoismo umano determina l esistenza di strutture di peccato che «si oppongono alla pace e allo sviluppo . Il peccato di ogni uomo, infatti, produce conseguenze nella vita sociale: l ingiustizia del singolo contribuisce a diffondere e accrescere l ingiustizia nella società. Il Papa dà rilievo alla pace sociale per favorire la promozione della giustizia e la lotta contro la povertà; richiama alla corresponsabilità planetaria attraverso la solidarietà e sollecita chi ha responsabilità di governo a trasformare la «reciproca diffidenza in collaborazione . Le parole di Giovanni Paolo II sulla pace si nutrirono di un gesto significativo: la Giornata mondiale di preghiera per la pace. Il 27 ottobre 1986 convocò ad Assisi i rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali nella convinzione che «la preghiera e la testimonianza dei credenti, a qualunque tradizione appartengano, può molto per la pace nel mondo . Gratuità e dono sociale con gli altri secondo giustizia e solidarietà. Le scelte individuali e politiche che si lasciano plasmare dal dono e dalla gratuità contribuiscono a costruire la pace perché si oppongono al prevalere di interessi individuali, all egoismo, allo sfruttamento delle persone da cui nascono conflitti e guerre. La carità, infatti, è «una forza straordinaria e che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace . Artigiani di pace Con originalità Papa Francesco nella Fratelli tutti ricorda che costruire la pace è una responsabilità e un impegno che coinvolge tutti, il singolo e le istituzioni: c è, infatti, una «architettura della pace compito delle istituzioni della società e «un artigianato della pace che ci coinvolge tutti . Il suo Magistero riprende il tema del legame tra pace, verità, giustizia e misericordia adattandolo a un mondo caratterizzato da solitudine, disprezzo per le persone, aggressività e intolleranza, e in cui il progresso economico e sociale non ha una rotta veramente umana. Questo mondo ha bisogno di tempo e percorsi di pace. L autentica pace si ottiene quando si lotta per la giustizia attraverso il dialogo, la riconciliazione, il perdono e lo sviluppo reciproco. La guerra, infatti, è un fallimento della politica e dell umanità. Evitare la guerra, perciò, assicura il «dominio incontrastato del diritto e l infaticabile ricorso al negoziato : obiettivo e sfida che implica l eliminazione totale delle armi nucleari. Una scelta collettiva e concertata, basata sulla fiducia reciproca che si fonda sul dialogo sinceramente orientato al bene comune. Un contributo prezioso Costruire la pace è possibile: è questa la profonda ragione che spinge la Chiesa a orientare le coscienze con il suo insegnamento. Ricordando che la guerra è irrazionale, è il fallimento dell umanità e delle mediazioni in politica; la pace duratura è frutto della giustizia quale rispetto della dignità di ogni persona, dei diritti fondamentali e della ricerca del bene comune universale attraverso la via della carità e della solidarietà tra le persone e le nazioni. Il Magistero sulla pace diventa un unica voce con la Dottrina sociale perché la pace è la condizione che rende possibile, equa e fraterna la vita nella società. L insegnamento sulla pace di Benedetto XVI ripropone il legame tra pace e sviluppo, il fondamento del rispetto dei diritti fondamentali nel riconoscimento della dignità umana. Nell enciclica Caritas in veritate il Papa parla di uno sviluppo autenticamente umano che persegua il bene comune con il principio della gratuità e del dono. Gratuità e dono sono il modo in cui ciascuno vive il proprio legame L Ora di Religione 17 IL NOCCIOLO La pace è frutto della giustizia che rispetta la dignità della persona e orienta la politica e l economia al bene comune universale. Febbraio 2023 IdR Nello sviluppo la pace

L'Ora di Religione - N° 5
L'Ora di Religione - N° 5
Febbraio 2023