EPISTEMOLOGIA DELL’IRC - La cultura religiosa di Sergio

IdR Epistemologia dell IRC Sergio Cicatelli Docente di Didattica e Legislazione scolastica La cultura religiosa In una scuola che è luogo di cultura, l IRC deve promuovere la cultura religiosa, come vuole il Concordato. L identità scolastica dell IRC passa attraverso la cultura religiosa, che il Concordato riconosce essere un valore su cui fondare la legittimità di questa disciplina. dunque il caso di interrogarsi sul significato della cultura religiosa e prima ancora sul senso da dare alla cultura in sede scolastica. Non è un percorso facile perché occorre, come sempre, calibrare attentamente le parole, ma è un passaggio necessario per comprendere la condizione dell IRC e costruire una proposta didattica corretta ed efficace. Il valore della cultura religiosa Partiamo dal Concordato, dove troviamo scritto che la Repubblica italiana riconosce «il valore della cultura religiosa . Anzitutto possiamo prestare attenzione al soggetto della frase: a riconoscere il valore della cultura religiosa è la Repubblica italiana, non la Chiesa né entrambe le Parti. Ciò vuol dire che la cultura religiosa non è un valore religioso (proposto dalla Chiesa e accolto dallo Stato) né il risultato dell accordo (le due Parti decidono di L Ora di Religione condividerlo), ma è un valore civile, laico, non di parte. In altre parole, tutti devono potersi riconoscere in questa affermazione, talmente ovvia che non ha bisogno di ulteriore giustificazione; anzi, serve come fondamento di tutta la costruzione successiva proprio perché autoevidente. A commento del Concordato, la Corte costituzionale dirà in seguito (sentenza 203/89) che il principio di laicità, intesa come attenzione alla sfera religiosa e non opposizione ad essa, impone di dare spazio all IRC scolastico. Nell impostazione concordataria la Corte individua nella cultura religiosa un genus (concetto più ampio) rispetto alla species (concetto più ristretto) enunciata subito dopo con la presenza dei principi del cattolicesimo nel patrimonio storico del popolo italiano. Ed è importante che il valore della cultura religiosa preceda il patrimonio storico, proprio perché il primo è un principio generale mentre il secondo è una constatazione derivata dalla storia e quindi meno cogente. Dal soggetto della frase la Repubblica italiana potremmo addirittura far discendere effetti extraconcordatari. Lo Stato potrebbe cioè autonomamente decidere, per coerenza con questa affermazione, che la cultura religiosa debba essere comunque assicurata nei curricoli scolastici, istituendo un IR (con o senza la «C ) come disciplina ordinaria, e ovviamente obbligatoria, senza chiedere alcuna autorizzazione alla Chiesa o a qualsiasi altra comunità religiosa. 18 Marzo 2023

L'Ora di Religione - N° 6
L'Ora di Religione - N° 6
Marzo 2023