L'Ora di Religione - N° 6

Quale cultura a scuola Una seconda considerazione che può essere suscitata dal testo del Concordato è che il valore riconosciuto è quello della «cultura religiosa e non della religione. Potrebbe sembrare una mancanza di rispetto all oggetto religioso, ma dobbiamo tenere conto del contesto scolastico in cui ci collochiamo, dove la religione può trovare spazio proprio perché si trasforma in prodotto culturale. Senza scomodare la letteratura scientifica (filosofica, sociologica, pedagogica, storica, ecc.) sul significato della cultura, possiamo fermarci al Testo Unico della legislazione scolastica (DLgs 294/97), che all art. 1 fonda tutto l edificio giuridico sulla libertà di insegnamento, intesa fra l altro «come libera espressione culturale del docente , affermazione da leggere insieme all art. 395, che definisce la funzione docente «come esplicazione essenziale dell attività di trasmissione della cultura , di contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo . Insomma, oggetto principe di tutta l attività scolastica è la cultura, intesa non come una realtà statica che si deve solo trasmettere, ma come processo dinamico da elaborare e al quale partecipare. Questa dimensione «vissuta della cultura è qualificante per la sede scolastica, perché ogni contenuto di apprendimento deve essere accostato come prodotto culturale da tradurre in contenuto personale, compreso, rielaborato e partecipato. Il discorso vale per qualsiasi disciplina e non solo per l IRC, dato che nessun docente può oggi accontentarsi della mera ripetizione delle nozioni impartite, ma deve puntare alla trasformazione delle conoscenze in competenze. Ciò non vuol dire che finalità della Matematica sia la formazione di provetti matematici o la lettura di una poesia serva a produrre poeti, ma vuol dire che gli apprendimenti devono essere in qualche modo interiorizzati e fatti propri per evitare che, come scriveva Nietzsche centocinquant anni fa, la cultura si risolva in «erudizione che non diventa vita . alunni. Chiedere all IRC di avere un impostazione «culturale può essere un ovvietà, dato che qualsiasi disciplina scolastica deve farlo: se non avesse valore culturale o non fosse impostata in termini culturali non avrebbe diritto di cittadinanza nel curricolo scolastico. Nel caso dell IRC la veste culturale può voler dire che la religione deve essere trattata come fenomeno umano, ma senza ridurla a prodotto solamente umano, perché sono proprio gli uomini a riconoscerle un fondamento trascendente. La religione come prodotto culturale non è, perciò, una formula riduttiva per depurare l oggetto religioso dal vissuto personale che gli dà senso e significato: dietro una religione c è sempre la fede di una comunità di persone che ha tradotto il proprio vissuto in un sistema simbolico (cioè culturale) per poter comunicare ciò che diversamente sarebbe incomunicabile. Come un opera d arte cerca di trasmetterci l intenzione dell artista, così lo studio della religione (perché a scuola questo si fa: si studia) cerca di trasmettere i motivi che hanno condotto alla formazione di quella cultura religiosa di cui si celebra il valore. Impegno dell IdR sarà dunque evidenziare ogni volta la portata culturale dell oggetto di studio, si tratti di una parabola evangelica o di un dogma di fede. La fedeltà alla dimensione culturale sarà il modo migliore per rispettare il dettato concordatario, la coscienza degli alunni e la sede scolastica. Tutto il problema risiede nel significato della cultura, che a scuola deve essere qualcosa di vitale, di motivante, di significativo, muovendosi tra le opposte sponde di una cultura arida e nozionistica e di una partecipazione diretta a quei significati. Le sponde possono essere vicine o distanti, proponendo di volta in volta una navigazione tranquilla o agitata, ma la pratica della cultura non è mai stata una cosa facile. Le responsabilità dell IRC Questa dimensione «vitale della cultura può allora essere la chiave per accedere a un IRC rispettoso del quadro normativo e delle persone degli L Ora di Religione 19 IL NOCCIOLO La cultura religiosa di cui deve farsi portatore l IRC non è arida erudizione, ma esperienza vitale da proporre nella complessità e ricchezza dei suoi contenuti. Marzo 2023 IdR Insomma, il riconoscimento del valore della cultura religiosa è un affermazione impegnativa e incontrovertibile, della quale forse non sono state ancora esplorate tutte le possibili conseguenze.

L'Ora di Religione - N° 6
L'Ora di Religione - N° 6
Marzo 2023