Disegno tecnico industriale

FASE 1 FASE 2 Sbozzatura FASE 4 FASE 3 Laminatoio orizzontale e verticale (sgrossatura) Laminatoio orizzontale e verticale (fase intermedia) FASE 5 Laminatoio orizzontale e verticale (finitura) Fig. 20. Laminazione di un profilato ad H; le scanalature dei cilindri necessarie a realizzare le varie forme sono denominati calibri. c) billette, di sezione quadrata o rettangolare con lato variabile da 50 a 130 mm, possono essere destinate a successive operazioni di laminazione (per la produzione di barre e profilati) oppure impiegate per la fucinatura. Laminazione di semifinitura o di preparazione I blumi e le bramme, opportunamente riscaldati, subiscono un successivo ciclo di laminazione per essere trasformati in prodotti, detti semifiniti, aventi sezione minore e forma adatta a ricevere rapidamente il profilo definitivo. Ad esempio dai blumi si ottengono profilati con sezioni a L, a I, a T, a Z, a C, a doppio T, a fungo per le rotaie, profili particolarmente resistenti alle sollecitazioni meccaniche, pur con un peso minimo e spesso usati per lavori di carpenteria metallica (fig. 20). Le billette vengono trasformate in piatti e barre, a sezione circolare, esagonale e talvolta anche quadrata, destinate alla fucinatura o alla lavorazione di macchina utensile. Laminazione di finitura Il semifinito di sezione adatta subisce l ultimo ciclo di laminazione, che può essere effettuato a caldo o a freddo; i prodotti di questa laminazione assumono il nome di: a) lamiere con spessori da 1 a 200 mm e sono usate in applicazioni di ogni genere, dalla carpenteria metallica, alla costruzione di caldaie, navi, carcasse di grandi macchine o motori; b) nastri con spessori generalmente inferiori a un millimetro, avvolti in rotoli, destinati a lavorazioni a freddo (imbutitura, piegatura) ed impiegati per l industria automobilistica (carrozzerie), degli elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, lavelli) o per l industria alimentare (fogli sottilissimi di alluminio per la protezione di cibi) (fig. 21); c) vergella, costituito da un filo del diametro di 5 mm che si presenta avvolto in matasse e dal quale con successive operazioni di trafilatura a freddo, si ottiene il filo metallico. Le dimensioni dei laminati, complete di tolleranze di fabbricazione e caratteristiche varie sono raccolte in numerose tabelle UNI, indicate a fine capitolo; l enorme varietà dei laminati finiti è ottenuta con uno studio accurato delle forme e delle dimensioni dei calibri da realizzare nei cilindri, nei vari cicli di laminazione onde utilizzare al massimo la deformazione plastica in ogni passaggio e ridurre quindi il numero delle passate. Un altro prodotto finito molto importante della laminazione è costituito dai tubi, cioè corpi cavi di forma normalmente cilindrica ad asse rettilineo. Fig. 21. Rotoli di lamiera sottile, in acciaio. L estrusione L estrusione è una lavorazione plastica che consiste nel forzare un materiale a passare attraverso una matrice di forma determinata. Il procedimento è molto rapido, economico ed è particolarmente indicato nella fabbricazione di profilati in lega leggera o altri materiali non ferrosi. I procedimenti per estrusione si possono classificare in: a) estrusione diretta, nella quale il materiale, riscaldato a temperatura sufficiente per ottenere la massima plasticità, viene introdotto in un cilindro e obbligato ad uscire dalla matrice per l azione di una pressa idraulica (fig. 22 a); b) estrusione inversa in cui viene utilizzato un pistone tubolare, che, avanzando, obbliga il metallo plastico a rifluire attraverso la filiera posta alla sua estremità (fig. 22 b); c) estrusione ad urto, effettuata a freddo e con la quale è possibile produrre sezioni tubolari molto sottili. a b Fig. 22. L estrusione diretta (a), ed inversa (b). 289

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Volume 1