Bronzi ed ottoni

pita anche sostanzialmente nelle norme europee EN. E prevista un indicazione composta da 4 cifre, seguite da una lettera che indica il trattamento termico ed ulteriori lettere indicative; la prima cifra indica il gruppo, caratterizzato dal principale elemento in lega con l alluminio, come segue : 2, rame, 3, manganese, 4, silicio, 5, magnesio, 6, magnesio e silicio, 7, zinco, 8, altri metalli. Il gruppo 1.000 comprende alluminio puro almeno al 99%. Ad esempio con 2011-T8 si indicherà una lega ALCu con il 6% di rame, temprata, incrudita ed invecchiata; una lega tipo anticorodal sarà indicata come AA 6060 oppure EN AW 6060, ma anche EN AW AlMgSi. Anche in questo campo la normativa è in accelerata evoluzione, in conseguenza delle esigenze della globalizzazione: è perciò opportuno ricorrere alla possibilità di recepire, attraverso cataloghi di aziende o in rete, le informazioni più aggiornate. Più che il rame puro, di cui sono note le caratteristiche (malleabilità, duttilità, resistenza alla corrosione, elevata conducibilità termica ed elettrica), trovano impiego nei manufatti industriali le sue leghe di cui le più comuni sono gli ottoni (con Zn) ed i bronzi (con Sn), usati fin dalla remota antichità. Tali leghe mantengono dell elemento base alcune caratteristiche, quali la resistenza alla corrosione e la conducibilità, cui si aggiunge una buona fusibilità. I bronzi si distinguono in ordinari, in cui è essenzialmente lo Sn l elemento di lega, in percentuali variabili dal 2 al 25% (all aumentare della percentuale di Sn diminuisce la malleabilità ed aumenta la durezza) e speciali, quali i bronzi d alluminio (dal 3 al 10% di Al), tenaci e resistenti alla corrosione, i bronzi fosforosi (disossi- dati con P), duri e resistenti all usura, ed i bronzi al Mn, ad alta resistenza meccanica ed alla corrosione in ambiente marino, al Ni (inossidabili e fucinabili) ed al Si (ad alta conducibilità elettrica). Gli ottoni ordinari o binari hanno percentuali di Zn dal 10 al 35%, con malleabilità decrescente e durezza crescente con il tenore di Zn. Possono aversi ottoni speciali, ad esempio con Al (per costruzioni navali) od al Pb (per lavorazioni alle macchine utensili). Non è possibile in questa sede sviluppare più ampiamente il discorso: anche nei materiali metallici è in atto una continua evoluzione per cui si sperimentano nuove leghe e si riscoprono materiali poco Tab. XIII. LEGHE DI RAME TIPO DESIGNAZIONE rif. tab. Uni (* ritirate) R A% HB APPLICAZIONI bronzo binario cupralluminio ottone bronzo ottone bronzo cupralluminio P- CuSn7 Pt- CuA18 P- CuZN40 P- CuZn15 G- CuSn10 G- CuZn38Pb2 G- CuSn5Zn5Pb5 G- CuA111Fe4 2527* 7989* 4891* 4898* EN 1983 450 440 410 300 250 350 210 590 18 25 20 15 12 20 15 10 100 115 110 70 65 75 65 120 lamiere, barre, stampaggio stampati, fucinati, parti di motori usi generali, tubi, viti minuteria, lamierini supporti, ruote, valvolame rubinetteria pressofusa usi generali getti in conchiglia resistenti alla corrosione usati che in combinazione con altri od opportunamente trattati presentano caratteristiche desiderabili. Si ricordano solo le leghe di Nichel (inconel, monel, incoloy), per impieghi ad alte temperature ed in ambienti corrosivi, quelle di Titanio, impiegate nell industria aerospaziale per la loro leggerezza unita a resistenza, quelle di Zinco, ad elevata fusibilità e buona resistenza alla corrosione (nota la lega ZAMA, con Mg,Al e Cu)., ed ancora le leghe antifrizione, con Sn, Zn e Sb e quelle refrattarie, con W, Mo, Zr; anche i metalli preziosi, in particolare l argento possono avere impieghi industriali, per l elevata conducibilità e resistenza alla corrosione. 450 DESIGNAZIONE DELLE LEGHE L indicazione delle leghe secondo l unificazione italiana ed internazionale (con le consuete riserve sull effettivo uso della simbologia unificata in luogo di diffusi termini commerciali e ricordando che, come per gli acciai, la designazione americana si basa su codici numerici), ove esista, viene effettuata mediante il simbolo chimico del metallo base, seguito dal o dai simboli dei principali elementi di lega accompagnati dal valore della percentuale di presenza, mentre si hanno i consueti simboli G e P, indicanti rispettivamente il materiale per getti o per lavorazione plastica che precedono la sigla. Ad esempio: P-AlCu4, G-AlSi13, P-CuZn35Pb2, GCuSn10. Le sigle possono essere completate con lettere e numeri indicanti le condizioni di fornitura, trattamenti subiti ed altre caratteristiche. I polimeri, noti come materie plastiche, sono materiali ottenuti dalla sintesi di opportuni elementi chimici (fra cui sempre il C) con la formazione di molecole complesse. Essi occupano un grande posto nella produzione di oggetti, soprattutto di uso comune e basso costo, anche se non mancano materiali ed applicazioni con elevate caratteristiche (e costo!). Gli oggetti sono generalmente fabbricati per pressofusione, partendo da polveri. I polimeri sono comunemente divisi in termoplastici e termoindurenti: al primo gruppo appartengono materiali caratterizzati allo stato di uso da catene moleco-

Disegno tecnico industriale
Disegno tecnico industriale
Volume 1