RACCONTARE PER EDUCARE - E la città rifiorirà di Bruno

a zi n Raccontare per crescere fa In Bruno Ferrero Salesiano appassionato di storytelling per l educazione E la città rifiorirà Esiste un alfabeto della vita e le narrazioni sono il modo privilegiato per comunicarlo alle nuove generazioni. Il ritmo di un racconto è un respiro spirituale che mette insieme il mondo degli adulti e quello dei piccoli. I racconti sono un tuffo in un mondo di simboli che appartengono non ad una età, ma al semplice fatto di essere «umani . I racconti proposti sono seguiti da una serie di indicazioni didattiche, utili ad arricchire e prolungare l effetto della narrazione e aprire un vero cammino di ricerca e di risposte alle grandi domande della vita. IL RACCONTO C era una volta una piccola città dominata dalle ciminiere delle fabbriche. Gli abitanti della città si parlavano poco, si vedevano appena. Camminavano in fretta, presi dalle loro preoccupazioni. Ma un giorno comparve su un marciapiede di quella città uno strano ombrellone colorato. Sotto l ombrellone, uno sconosciuto aveva disposto su una bancarella rudimentale delle statuine di vetro. Erano bellissime e scintillanti. Da tempo non si vedevano oggetti così graziosi. La gente per lo più passava distrattamente, e neppure si accorgeva delle statuine fragili e delicate come fiori di vetro che lo sconosciuto stesso costruiva sul marciapiede, facendo fondere il vetro e modellandolo con delicatezza. Ma qualcuno si fermava e si metteva a parlare con lo sconosciuto. Parlava delle sue speranze, delle sue preoccupazioni, dei figli. L uomo ascoltava. Il venditore di statuine era uno di quegli uomini rari che ascoltano molto e parlano poco. Si interessava, incoraggiava, sorrideva spesso. Un giorno, un po di gente si fermò intorno alla bancarella dello sconosciuto: c erano curiosi, bambini, qualche sfaccendato. Allora l uomo fece una cosa strana Estrasse dal suo tascapane dei ges- L Ora di Religione setti colorati. Erano tanti, coloratissimi. La gente li fissava incuriosita. Che cosa aveva in mente quel misterioso sconosciuto? Si mise carponi sul marciapiede grigio e sporco e cominciò a disegnare. Le sue mani si muovevano rapide e leggere. Piano piano, pezzo per pezzo, nacque sul marciapiede una meravigliosa città colorata, piena di luce, splendente come una pietra preziosa, scintillante come un fiume sotto i raggi del sole. Gli abitanti di quella magica città si salutavano, si aiutavano. Dalle finestre rimbalzavano voci canterine e i bambini giocavano nei giardinetti senza litigare. Era una città che sprizzava felicità da ogni casa. Appena ebbe terminato il disegno, lo sconosciuto si drizzò e fece un gesto inaspettato: cominciò a regalare a tutti i passanti i suoi gessetti colorati. Senza dire una parola. Poi chiuse l ombrellone, raccolse tutte le sue cose, ripiegò il tavolino e partì. Nessuno lo vide più. La gente della città grigia, però, non voleva che lo stupendo disegno dello sconosciuto andasse perso. Il municipio dispose perciò che il pezzo di marciapiede con il disegno fosse asportato con ogni cura. E perché fosse ben conservato costruirono per il disegno una bella cornice e un museo che lo esponesse. Così chiunque, pagando un modico biglietto d ingresso, avrebbe potuto vederlo. Per un po nessuno pensò ai gessetti colorati regalati dallo sconosciuto. Finché un ragazzo non cominciò a cercare il suo. Dove lo aveva messo? Altri bambini li chiedevano ai genitori: «Mamma, ricordi quel gessetto colorato che mi aveva regalato quel signore gentile? . «No, piccola Forse l abbiamo buttato via . «Ma dove vuoi che sia finito quell accidenti di gessetto brontolava qualche papà . Ho ben altro a cui pensare, io! . 32 Settembre-Ottobre 2022

L'Ora di Religione - N° 1
L'Ora di Religione - N° 1
Settembre - Ottobre 2022