L'Ora di Religione - N° 1

INDICAZIONI DIDATTICHE L insegnante domanda ai bambini di dire ciò che ricordano del racconto, di ricostruire la storia (facendo parlare ora l uno, ora l altro) sottolineando quello che a loro è piaciuto di più. Se è il caso, possono essere stimolati con qualche domanda: Com era la città all inizio? Quale mestiere fa l uomo dell ombrellone? Come reagiscono i passanti? Che cosa disegna lo strano uomo? Che cosa fanno del disegno gli abitanti della città? Che cosa hanno fatto dei loro gessetti? Alla fine, che cosa è cambiato nella città? L insegnante fa notare soprattutto le differenze tra il «prima e il «dopo , si ferma sul significato dei gessetti colorati, sul museo e sulla città viva, e soprattutto sul ruolo del venditore di statuine, venuto da un altra città per cambiare quella dei suoi nuovi amici. Sarà molto facile che i ragazzi accostino questa figura a quella di Gesù: anche Gesù ci ha lasciato i mezzi per cambiare la nostra «città . Infanzia Finché qualche bambino, frugando tra i giocattoli, non riuscì a trovare uno dei gessetti lasciati dallo sconosciuto. Con i gessetti ritrovati cominciarono a disegnare come avevano visto fare dallo sconosciuto. Disegnavano una città nuova, una città diversa da quella in cui abitavano, con la gente che si parlava, che faceva festa insieme. Non avevano dimenticato il gesto dello sconosciuto. E coloro che disegnavano regalavano gessetti colorati agli spettatori. Così si moltiplicavano disegnatori e disegni. Sempre più spesso, bambini, persone di ogni età e perfino il guardiano del museo si ritrovavano nelle strade della città per colorare, ma anche per parlare e ridere e cantare. In questo modo cambiò il volto della città. Apparentemente era sempre la stessa, ma ora la gente sapeva che era possibile qualcosa di diverso. I primi a capirlo furono i bambini. Uno di essi gridò: « bella la nostra città! . Poi l insegnante può domandare loro: «A che cosa vi fa pensare questa storia? . Dalla discussione può far emergere queste idee: L uomo che compare e poi scompare è come Gesù, che nasce e poi muore il Venerdì santo. All inizio egli vende delle statuine di vetro: sono segno della sua Parola, che è fragile e può essere distrutta e dimenticata. C è gente che si ferma ad ascoltare Gesù; altri, invece, passano oltre, continuando il loro cammino. Prima di andarsene, Egli lascia in mezzo agli uomini delle buone idee, i gessetti colorati, ma ora non è più qui. Le persone che hanno perso i gessetti sono come i farisei e l altra gente che hanno visto i miracoli di Gesù, ma poi li hanno dimenticati. I gessetti rappresentano i Comandamenti: c è gente che li osserva, ma anche gente che non ci bada. La storia del marciapiede che viene tagliato ed esposto al museo significa che si conserva la Parola di Gesù scrivendola. Il museo è come il Vangelo: esso contiene e conserva la parola di Gesù, il mondo nuovo e bello che Lui è venuto a portare. Dopo la discussione, i bambini vengono suddivisi in piccoli gruppi di quattro o cinque. A ciascuno vengono dati pennarelli e grandi fogli bianchi. Ogni gruppo deve rappresentare un parte (scelta da loro) della città che Gesù si propone di costruire. I disegni devono esprimere le esigenze del Regno di Dio: persone che si vogliono bene, che si fanno dei servizi, che si perdonano, che pregano Infine, i gruppi si riuniscono insieme davanti ai cartelloni che sono stati distesi per terra, lasciando delle «strade entro le quali si può circolare e ammirare i lavori prodotti dagli altri. sono a disposizione il testo del racconNei to e alcune immagini da proiettare. L Ora di Religione 33 Settembre-Ottobre 2022

L'Ora di Religione - N° 1
L'Ora di Religione - N° 1
Settembre - Ottobre 2022