L'Ora di Religione - N° 2

Una diversa prospettiva Per costruire la pace è fondamentale cambiare prospettiva sul conflitto e agire riconoscendo le vie efficaci per gestirlo. Implica considerare il conflitto più una risorsa che un problema da risolvere e imparare le strategie per gestirlo così da creare vera collaborazione. Il conflitto è un occasione di apprendimento e di crescita personale. Nel contrastare l altro, infatti, affermo la mia unicità. I «no del bambino sono l esperienza del senso di sé separato e distinto dagli altri, al servizio dell identità che si sta costruendo e dell autonomia. Nella relazione con l altro il conflitto permette di conoscersi, scoprendo potenzialità e limiti; limitare il proprio narcisismo, accettando l altro e le sue esigenze; imparare a regolare il proprio comportamento in modo autonomo, senza bisogno di una figura esterna. anche attraverso il conflitto che si acquisiscono competenze relazionali e si impara a stare al mondo. Il conflitto è un occasione di apprendimento se si impara a leggerlo , a comprendere il vero problema e trovare le possibili alternative. Senza giudicare e mantenendo la giusta distanza. Come per l iceberg, ciò che si vede è solo un pretesto; sotto si nasconde l autentica ragione. Conoscerla è fondamentale per aprire spazi di dialogo che favoriscono una relazione positiva. La strategia efficace è fare le domande che servono a ricercare e individuare le informazioni contenute nei conflitti e che riguardano il contesto, i bisogni, le emozioni, i vantaggi nel rimanere nella situazione conflittuale. Un altro esempio per spiegare. Giulia e Sara sono compagne di scuola e di solito si aiutano. Quando devono prepararsi per il compito di Matematica, Sara dice a Giulia di non avere tempo per studiare in- L Ora di Religione 16_17_Camminare_verso_pace_2_NOV.indd 13 sieme. Giulia replica che per il compito di Scienze, lei però il tempo lo ha trovato. Il loro contrasto diventa scontro e Giulia «blocca la comunicazione dicendo che è capace di fare da sola e non ha bisogno di nessuno. Il problema reale è il conflitto che Giulia ha con se stessa, con l accettazione del suo limite (contesto), a cui è correlato il bisogno di «ricevere aiuto, ma anche di quello di vedersi apprezzata nella sua capacità di «dare aiuto (bisogni). La reazione di Giulia è la rabbia (emozione), che usa per non parlare più con Sara e difendersi nella situazione che la sta facendo soffrire (vantaggio). Saper leggere i conflitti è un processo impegnativo ma fondamentale, molto di più della semplice risoluzione del conflitto. IdR Chiariamo con un esempio. Carlo e Matteo vivono in un quartiere abitato da molti bambini. Si confrontano sulle possibilità per limitare la velocità delle automobili. Matteo considera più efficaci i rallentatori, mentre Carlo pensa più utili i segnali stradali. La loro diversità di opinioni diventa conflitto quando Matteo e Carlo, convinti che la ragione stia dalla loro parte, si irrigidiscono sulle loro posizioni e interrompono la loro sana relazione prima criticando le idee e poi svalutando la persona. Matteo e Carlo sono decisi a prevalere l uno sull altro: prima, trovano l appoggio di altri residenti; poi, non volendo «perdere la faccia , identificano nell altro un «nemico ; infine, passano alle minacce per ottenere il proprio obiettivo. Il contrasto è ora diventato ostilità, fino all ultimo gradino quanto Matteo e Carlo non sono più capaci di vedersi come persone, ma solo come un «ostacolo che deve essere eliminato. Per gli esperti l escalation può essere evitata creando uno spazio di dialogo prima che inizi l ostilità. Spazi di dialogo Dove imparare a comprendere e gestire i conflitti se non a scuola, «palestra di relazioni? ovvio! La crescita personale e relazionale e l apprendimento significativo sono le finalità essenziali della scuola, a cui nessun insegnante né insegnamento può sottrarsi. Agli alunni va data la possibilità di comprendere che cos è il conflitto, aiutarli a trovare le soluzioni adeguate ed efficaci, accrescendo la loro consapevolezza e guidarli a risolvere i loro conflitti senza ricorrere all insegnante. favorire il riconoscimento che la risoluzione dei conflitti passa attraverso l ascolto e il dialogo. La capacità di «vedere la realtà con gli occhi degli altri e di riaprire il dialogo che sembra interrotto, realizza la collaborazione nel trovare una soluzione soddisfacente per tutti. Può essere che, in alcuni casi, sia necessaria la mediazione dell insegnante, il quale farà in modo che gli alunni riprendano la comunicazione autentica e si assumano la responsabilità di ricostruire la relazione, consapevoli che il bene comune è un bene anche per il singolo. Per l IdR questo compito è espressione dello stile cristiano. Per Papa Francesco umiltà, mitezza e farsi tutto a tutti sono le basi del dialogo. L umiltà di chi è capace non solo di accettare i conflitti, ma anche di vedere nell altro l immagine di Dio, di costruire ponti. 17 IL NOCCIOLO Interpretare il conflitto come risorsa piuttosto che come problema, occasione di crescita personale e relazionale. L educazione alla pace nella scuola e nell IRC deve creare momenti per apprendere «il e «nel conflitto, così da acquisire la capacità e la competenza di ricostruire la relazione attraverso il dialogo. Novembre 2022 14/09/2022 10:07:33

L'Ora di Religione - N° 2
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Novembre 2022