L'Ora di Religione - N° 3

Noi insegnanti, soprattutto della scuola dell infanzia e della scuola primaria, sappiamo per esperienza vissuta che i bambini cercano naturalmente il contatto fisico e la vicinanza tra loro e con l adulto. Ma qual è il fondamento psicologico di tutto questo? E adesso che il peggio sembra passato che cosa fare? La scuola tutta dovrebbe comprendere che questo è il momento di ristrutturare tutto quanto è stato perso in questi due anni e mezzo, cercando di vincere la paura (che tutti più o meno consapevolmente abbiamo ancora dentro!) e far tornare l ambiente scolastico prioritariamente un ambiente di relazioni. Questo, concretamente, vuol dire tornare a valorizzare, e anche più di prima, il fatto di far lavorare e far apprendere i bambini insieme, in modo esperienziale, godendo degli sguardi e della mimica dei compagni e degli insegnanti. E poi, ancora, ricominciare a far salire i bambini sulle ginocchia quando si avvicinano alla cattedra o permettendo anche solo di accostarsi e di tornare a vivere la scuola come persone complete che camminano insieme e che costruiscono la loro crescita nel contatto e nella vicinanza. Teoria dell attaccamento I bambini, nei primi anni di vita, sviluppano un senso di attaccamento con le figure genitoriali. Più tale attaccamento è sano e più i bambini sviluppano «una base sicura da cui un bambino o un adolescente possa partire per affacciarsi al mondo esterno e a cui possa ritornare sapendo che certo sarà il benvenuto, nutrito sul piano fisico ed emotivo, confortato se triste, rassicurato se spaventato (Bowlby, 1989, 10). L attaccamento si genera con il contatto, con la vicinanza fisica, con l incontro di sguardi, con le coccole, con le piccole regole che si instaurano man mano nel rapporto con le figure di accudimento. Questo bisogno di attaccamento, fatto di contatto fisico con i grandi che sono accanto, non si esaurisce nei primi anni di vita, ma continua, e gli insegnanti, soprattutto nella scuola dell infanzia e nei primi anni di quella primaria, possono e dovrebbero diventare delle figure di attaccamento per i loro piccoli allievi. In questo contesto è più chiaro quanto sia stato faticoso e «contro natura chiedere ai nostri bambini di non toccarci, di non saltare in braccio o anche solo guardare l interezza del nostro volto. Riferimenti bibliografici Bowlby J., Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell attaccamento, Raffaello Cortina, Milano 1989. Berti A.E. - Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, Bologna 2008. IL NOCCIOLO I nostri bambini hanno bisogno che la scuola torni a essere luogo di contatto e di vicinanza. Livello di sviluppo cognitivo e socializzazione Oltre all aspetto dell attaccamento, è importante anche comprendere che il passaggio dei bambini alla scuola primaria rappresenta per loro l entrare in un mondo complesso, in cui, attraverso il confronto con i coetanei, iniziano ad avere una più distinta percezione di se stessi e delle loro potenzialità. «La classe offre ai bambini ( ) l occasione di confrontare le proprie prestazioni con quelle dei compagni, sia osservando direttamente quello che riescono a fare, sia assistendo alle valutazioni date dagli insegnanti (Berti - Bombi, 2008, 268). Da quanto appena detto si può comprendere come il distanziamento sociale vissuto in classe, la difficoltà di poter fare lavori di gruppo, laboratori e ore in palestra siano tutti aspetti che hanno portato i nostri bambini a vivere un altra fatica evolutiva aggiuntiva in questi anni di pandemia. L Ora di Religione 7 Dicembre 2022 IdR Contatto e vicinanza, esigenze evolutive Scuola come luogo di recuperata del bambino vicinanza

L'Ora di Religione - N° 3
L'Ora di Religione - N° 3
Dicembre 2022