L'Ora di Religione - N° 5

Testimoni di un alterità che ci abita Esercitare l attenzione su quanto accade in sé e accorgersi che siamo contemporaneamente soggetto ed oggetto di osservazione è diventare testimoni di un alterità che ci abita. Concetto antropologico della dimensione dello Spirito difficilmente comprensibile con le sole parole. Per i bambini diseducati al sacro uno spazio dedicato all esperienza del silenzio diventa una sorta di «laboratorio di consapevolezza-discernimento che consente la creazione di nuove memorie nella scoperta di sé attraverso una esperienza diretta, attivando un coinvolgimento personale nell esercizio della propria volontà. In tal senso la pratica del silenzio è di supporto nella formazione perché pone le condizioni ottimali per l apprendimento attraverso un azione pedagogica concreta, facoltà che incrementa la parte analitica, sviluppa la concentrazione e favorisce i diversi approcci pedagogici per la promozione del benessere emotivo e sociale. Accrescere la capacità di attenzione nei bambini per incoraggiare la consapevolezza di sé è funzionale al loro ben-essere globale; integrare l aspetto analitico e intellettuale con quello contemplativo favorito dal silenzio è auspicabile nella formazione per il loro completo sviluppo. Promuovere la loro naturale capacità contemplativa è L Ora di Religione una concreta questione epistemologica; osservare e accorgersi dell incessante ticchettio dei pensieri apre spiragli alla dimensione religiosa della vita. I bambini si accorgono della differenza tra il rumore interiore ed esteriore, apprezzano il silenzio come risorsa interna e percepiscono sé stessi e il corpo diversamente; condizione inusuale che insegna loro ad identificarsi non solo su una dimensione materiale, ma anche su un aspetto di sé altro, inafferrabile e indefinibile, utilizzando nella condivisione parole come: armonia, quiete, pace. L esperienza di senso che i bambini fanno durante questi esercizi li conduce alla comprensione diretta di una risorsa del loro intimo e successivamente a una riflessione per l elaborazione che sedimenta valori di riferimento. Imparano a porsi domande esistenziali, ad ascoltarsi e condividere la gioia di scoprirsi, considerando degne di valore le loro riflessioni autonome e collegando conoscenze e punti di vista parziali per orientarsi in ambito etico. Esercitare questa «coscienza di sé nell ambito delle nostre lezioni può favorire l emergere della naturale capacità contemplativa dei bambini che imparano a osservare una dimensione insolita di sé che difficilmente contattano perché nessuno gli ha mai insegnato a farlo, muovendo i primi passi nel conoscersi al di là della superficie contro il vuoto spirituale. Attività possibili Per coinvolgerli in un attività immobile in contrasto con la loro naturale vitalità è necessario suscitare in loro il desiderio, creare interesse per un esperienza che si può presentare come un avventura o un esperimento di cui saranno i protagonisti. Si può proporre non come compito da assolvere, ma come gioco (non c è niente che i bambini prendano più seriamente) o come un esercizio di rilassamento alla scoperta di un rifugio nel proprio spazio interiore dove trovare riposo e quiete. Alcune semplici tecniche di rilassamento si possono utilizzare all inizio della lezione per favorire in classe un clima sereno prima di introdurre l argomento del giorno, sarà poi l esperienza che nasce dal proprio lavoro a formare gli strumenti collaudati per fornire la personale cassetta degli attrezzi cui fare riferimento. 13 IL NOCCIOLO Riscoprire la dimensione del silenzio nella formazione come didattica laboratoriale. Febbraio 2023 IdR il circuito negativo dell invischiamento. In questo modo concentrato sul «qui ed ora , focalizzato su quello che sta facendo, impara a essere presente a sé stesso senza la necessità di re-agire a tutto ciò che «attraversa la sua mente, comprende che pensieri-emozioni sono passeggeri e non hanno più il dominio su di lui, sono come nuvole di passaggio nel cielo. «Attraverso il processo di focalizzare l attenzione sul respiro e osservare i propri pensieri andare e venire i bambini imparano a non reagire automaticamente ad ogni pensiero, e che se la mente salta incessantemente da un pensiero all altro loro non devono saltare con essa (Myla-Jon Kabat-Zinn). Riportando costantemente l attenzione sul respiro e osservando l alternarsi dei propri pensieri, i bambini imparano a individuarsi-oggettivandosi, comprendono che si può «agire anziché «re-agire , iniziano a conoscersi meglio e ad accettare le loro emozioni e i loro pensieri integrando in armonia ciò che accade in loro. La grande scoperta è comprendere la differenza tra «mi sento triste e «sono triste , «ho fatto uno sbaglio e «sono sbagliato . «Ho capito, maestra è come se io fossi il cielo, e i miei pensieri le nuvole di passaggio . A questa scoperta ne seguono altre alla ricerca di sé: «Chi è questo io in grado di osservare me stesso? Chi sono io? .

L'Ora di Religione - N° 5
L'Ora di Religione - N° 5
Febbraio 2023