L'Ora di Religione - N° 5

La narrazione A volte, però, non basta l ascolto attivo (parlare, dare feedback di comprensione), il rispecchiare sentimenti. Quando i bambini appaiono totalmente chiusi o refrattari a qualsiasi tentativo di contatto, forse si può provare a «cambiare registro di comunicazione . Si può tentare con la narrazione. In effetti, la ricerca pedagogica sta rivalutando l approccio narrativo a scuola (cf F. Batini S. Giusti, L orientamento narrativo a scuola, Erickson, Trento 2008). Tale approccio può essere chiaramente una risorsa importante nell IRC. Normalmente usiamo ad esempio il testo biblico con le sue innumerevoli narrazioni, ma anche storie di vita (testimoni cristiani e non solo) che offrono così tanta significatività alla ricerca esistenziale e di senso. Ma cerchiamo di capire meglio perché la narrazione è importante nei percorsi educativi. Il recupero del metodo narrativo, tipico delle culture antiche orali, può aiutare gli alunni non solo a guadagnare con più facilità gli apprendimenti, ma anche a dare loro senso connettendoli alla propria esperienza personale, ai vissuti, creando ponti tra scuola ed esistenza, tra Religione e vita. Le potenzialità del racconto Il racconto, al di là dei diversi codici e canali comunicativi utilizzati (verbale-orale, scrittura, immagine, video, musica, gestualità/drammatizzazione), ha infatti molte potenzialità: coinvolge gli alunni nel processo di apprendimento; li avvicina al sapere rendendolo più familiare, più caldo; a differenza di un sapere formalizzato, astratto, la narrazione aiuta a «non spersonalizzare la conoscenza e a riportarla al vissuto, al sentire; attiva un processo empatico; favorisce i processi di ritenzione e di rievocazione del sapere; L Ora di Religione aiuta a conferire senso a ciò che si apprende; può divenire lo spunto per proporre e tentare di risolvere una situazione problematica; tende a potenziare l immaginazione e la costruzione creativa della realtà. La narrazione è un elemento fondamentale dell educazione nei primi gradi di scuola (cf E. M. Salati C. Zappa [a cura di], Tessitrici di storie. Ricerca, azione e formazione sul narrare nella scuola dell infanzia, Ed. XY.IT, Novara 2018; J. M. Fox Eades, Raccontare in classe. Sviluppare le competenze emotive e interpersonali nella scuola primaria attraverso la narrazione, Erickson, Trento 2008) perché aiuta i bambini a capire e ad esprimere le loro emozioni, a comprendere il mondo che li circonda, a rapportarsi con diversi punti di vista, nel nostro caso con l esperienza religiosa. Secondo J. Bruner l atto del narrare è una vera e propria forma di pensiero (La mente a più dimensioni, Feltrinelli, Milano 1988; cf anche A. Smorti, Il pensiero narrativo, Giunti, Firenze 1994), uno strumento attraverso cui il soggetto conferisce senso alle esperienze, definisce il personale modo di essere e costruisce la sua posizione nel mondo (cf P. Calliari M. Degasperi [a cura di], I bambini pensano con le storie, ed. Provincia Autonoma di Trento IPRASE del Trentino, Trento 2007; E. Fiorentino, Dal tempo alla temporalità. Per una didattica narrativa, Pensa Multimedia, Lecce 2015). La narrazione può dunque avere un ruolo decisivo nella costruzione del sé e nella gestione delle relazioni (cf M. Cometa, Perché le storie ci aiutano a vivere. La letteratura necessaria, Cortina, Milano 2017; L. Zunshine, Why we read fiction. Theory of mind and the novel, Ohio State University, Columbus 2006). Conclusione Pensiamo allora a quanto, come insegnanti di Religione, già facciamo e quanto possiamo ancora fare valorizzando maggiormente il linguaggio narrativo nell IRC: ricordiamoci non solo di «ascoltare e «parlare con i nostri alunni, ma anche di «raccontare , raccontare in primo luogo la nostra esperienza, come testimonianza, ma anche l esperienza di tanti esseri umani e del loro senso religioso a partire dal testo biblico, la figura centrale di Gesù «narratore , fino ai testimoni cristiani e non cristiani nel mondo. Quanta ricchezza per aiutare i nostri bambini a comprendere l esperienza religiosa, comprendersi e crescere! 15 Febbraio 2023 IdR come agitazione, preoccupazione fino ad arrivare a stati di ansia, al sentirsi sconvolti. Quanti volti e situazioni di bambini vediamo mentre scorriamo questa varietà di emozioni, vero?! Consideriamo che come insegnanti di Religione siamo chiamati soprattutto a far sperimentare la gioia proponendo esperienze che fanno sentire contenti, allegri, divertiti, ma anche appagati, compiaciuti, ottimisti, spensierati, esperienze che offrano il senso di una interiore serenità.

L'Ora di Religione - N° 5
L'Ora di Religione - N° 5
Febbraio 2023