EDUCAZIONE DEL CARATTERE - Tre modelli di strategie

IdR Educazione del carattere Mario Comoglio Docente ordinario emerito Università Salesiana Roma Tre modelli di strategie educative del carattere Insegnare è anche educare, e la scuola non può evitare di riflettere su «come educa attraverso il «come insegna . Come si vede i problemi sono molti, di varia dimensione e di peso non indifferente per l assunzione di responsabilità della scuola. Non siamo in grado di affrontare tutte queste problematiche in questo articolo; richiamiamo soltanto quello che è il dato centrale sottolineato nel primo articolo: insegnare è anche educare e la scuola non può evitare di riflettere su «come educa attraverso il «come insegna . Attraverso quattro esempi, nei due articoli precedenti abbiamo presentato obiettivi possibili di educazione del carattere. Vi sono diverse modalità di procedere nella stesura di un programma: è possibile addivenire a una visione integrata e condivisa di obiettivi partendo da premesse diverse. In questo articolo facciamo un passo avanti chiedendoci: attraverso quali strategie i risultati programmati possono essere raggiunti? Come è possibile insegnare educando o educare insegnando? Il problema La scelta delle «pratiche migliori Chiunque abbia letto quelle esemplificazioni certamente ha pensato a come quegli obiettivi fossero impegnativi, ma raggiungibili nell insegnamento di quello che sembra il compito speciale della scuola: l apprendimento di competenze disciplinari. Il problema è reale per vari motivi: la scuola è focalizzata su risultati di apprendimento più che su quelli educativi, esiste una convinzione implicita che se uno ha buoni risultati scolastici è anche una persona educata. Già è così impegnativo ottenere risultati di apprendimento che è praticamente impossibile pensare a risultati educativi: i risultati di apprendimento non sono intrinsecamente connessi a quelli educativi, meglio conseguibili al di fuori della scuola nell ambiente socio-culturale esterno ad essa, e possono essere identificati con quelli di comportamento. L Ora di Religione 8 La riflessione in tale ambito è stata affrontata in questi anni da vari studiosi che hanno identificato tre modi sostanziali di affrontare l argomento. La «teoria delle pratiche migliori è giustificata dal valore educativo intrinseco dell insegnamento. L insegnante che utilizza buone pratiche ottiene buoni risultati che, implicitamente, si riversano sull educazione di un buon carattere. L insegnante non deve avere una preparazione particolare nell educazione dei buoni atteggiamenti né deve aumentare i suoi obiettivi di insegnamento. L educazione del carattere è il precipitato di un buon insegnamento. La ricerca dimostra che, dove vi è un insegnamento caratterizzato da una forte connessione tra gli studenti e tra gli insegnanti, si verificano sia migliori risultati scolastici (ad esempio, anche voti più alti un anno dopo) e meno comportamenti devianti. Gli studenti dimostrano meno probabilità di essere socialmente negativi nell uso di sostanze, Febbraio 2023

L'Ora di Religione - N° 5
L'Ora di Religione - N° 5
Febbraio 2023