UMANESIMO CRISTIANO ED EDUCAZIONE - La gioia del bambino di

IdR Umanesimo cristiano ed educazione Aldo Basso Sacerdote e psicologo La gioia del bambino Le condizioni per favorirla. importante considerare la gioia come contenuto e metodo dell educazione infantile: si tratta di qualcosa di essenziale e decisivo per il futuro benessere della persona. Significa avere attenzione al bisogno di essere felici, che rappresenta una disposizione primaria e universale dell umanità: un aspirazione che si presenta fin dagli inizi della vita. San Tommaso ricorda che «come l uomo non potrebbe vivere in società senza la verità, così nemmeno senza la gioia . La gioia corrisponde a un senso diffuso di pace e di piacere, che viene in noi dal possesso di quanto ragionevolmente desideriamo (cf Sant Agostino, De civitate Dei, 14,6). Si può affermare che un segno di salute mentale è anche la capacità di provare gioie autentiche e sviluppare un corretto atteggiamento verso il piacere, cioè la capacità di godere. Parliamo qui di una gioia che è diversa dal divertimento e dall allegria esteriore, che la società moderna incoraggia e favorisce. Annota Romano Guardini: «Noi vogliamo far sì che il nostro cuore divenga lieto. Non allegro, che è qualcosa di completamente diverso. Essere allegri è un fatto esterno, rumoroso, e presto si dissolve. La gioia invece vive nell intimo, silente, è profondamente radicata (R. Guardini, Lettere sull autoformazione, Morcelliana, Brescia 1963, pp. 7-8). L Ora di Religione facile immaginare che sia soprattutto l infanzia il periodo della vita nel quale si possono creare le premesse e le condizioni affinché i bambini, inoltrandosi nella vita, sviluppino una disposizione ad amare la vita e a goderne le diverse gioie che essa può offrire. La domanda diventa allora: come aprire la strada, nei primi anni di vita di un bambino, affinché egli sia messo nelle condizioni di sperimentare la gioia? Come stargli accanto e quali esperienze gli possono essere maggiormente utili? Albert Plé (A. Plé, Per dovere o per piacere?, Gribaudi editore, Torino 1984) ricorda che le gioie e le pene dei bambini sono di un intensità e di una spontaneità straordinarie, e l infanzia è un momento privilegiato per educarle progressivamente. Questa fase della vita è infatti l età del piacere e quindi è sul piacere che si deve impostare la sua educazione. Anche l educazione morale consiste, in definitiva, nell educazione del piacere. Così pensavano già i filosofi antichi, come ad esempio Aristotele, il quale afferma: «Occorre fin dall infanzia essere stati guidati, come dice Platone, a trovare gioia e dolore là dove è conveniente trovarli. questa la vera educazione . A lui fa eco san Tommaso, il quale a sua volta afferma che l educazione è veramente una educazione del gusto, del «buon gusto (Sant Tommaso parla di «gustus bene dispositus [Summa theologiae, Ia IIae, q. 2, a. 1, ad 1m]). Per che cosa è «conveniente provare gioia? Per tutto ciò che è amore, bellezza e verità, poiché noi siamo fatti essenzialmente per amare, sperimentare la bellezza e conoscere la verità. Per che cosa, invece, è «conve- 10 Marzo 2023

L'Ora di Religione - N° 6
L'Ora di Religione - N° 6
Marzo 2023