LABORATORIO DI IRC - Il canto del gallo pasquale di

ia nz Laboratorio di IRC a f In Ludovica Mazzuccato Insegnante Il canto del gallo pasquale avere sbagliato, così da imparare dai propri errori ed evitare di ripeterli in futuro. La Pasqua attraverso gli occhi di Pietro. Gesù sceglie Pietro Cultura dell errore negativo «Sbagliando si impara . Quante volte ci è capitato di dire e di sentire questo proverbio che, nella sua semplicità, racchiude una profonda verità: commettere degli errori offre all uomo la possibilità di migliorare. Eppure la nostra società non si rivela così matura da saper vivere l errore in modo costruttivo. In fondo, per la maggior parte della nostra vita a partire dai test scolastici veniamo giudicati in base agli errori che facciamo e non sull acquisizione della capacità di far tesoro dell errore stesso. «Errare è umano , suggerisce un altro adagio, ma sembra che sia molto facile dimenticarlo, soprattutto quando a sbagliare è il nostro prossimo. Lo sbaglio, purtroppo, è ancora vissuto come qualcosa di cui vergognarsi e che, perciò, va nascosto, disconosciuto. Il mancato riconoscimento dell errore impedisce di apprendere da esso. Nel tempo di Pasqua, il Vangelo ci offre la figura di Pietro, che malgrado le sue fragilità è stato scelto da Gesù per essere la pietra di fondamento della Chiesa. Questa scelta ci fa capire che Gesù è in grado di rendere le persone migliori se queste sanno affidargli il loro cuore. Pietro, infatti, non lascia più che la paura lo allontani da Gesù dopo averlo rinnegato; egli ha imparato dal proprio errore, e quando il Risorto appare sul lago di Tiberiade non esita a buttarsi in mare, proprio come quando non avrà paura di varcare l uscio della dimora di un gentile. Pietro si è lasciato trasformare dalla presenza di Gesù nella sua vita, a partire dal proprio nome, e ha accettato le correzioni pazienti di quest ultimo: la sua vita poteva essere un fallimento ma, grazie al Maestro e al suo perdono, Pietro ha portato a compimento ciò che il Padre aveva desiderato per lui. Consapevolezza della propria fragilità Spesso in campo educativo si cade nel dannoso equivoco di pensare che sia possibile insegnare alle nuove generazioni a non commettere errori, un idea che a sua volta si rivela essere un errore. Infatti, oltre a essere materialmente impossibile, l intelligenza, l innovazione e la creatività vengono meno se si proibisce ai soggetti di sbagliare. Ciò non significa che si debba fare di tutto per commettere errori, ma più semplicemente accettare le proprie fragilità e vivere lo sbaglio come un momento di crescita, un pit stop momentaneo per riprendere poi la gara più pronti di prima. Si può dunque rilevare la necessità di rinnovare la «cultura dell errore , in modo che sia una cultura in cui si possa ammettere in modo trasparente di L Ora di Religione 34 IL NOCCIOLO Sviluppare nei bambini la consapevolezza che nella vita capita di fare scelte sbagliate, soprattutto se lasciamo che la paura abbia il sopravvento, ma se si prende coscienza dei propri errori si può crescere e migliorare. Se il perdono fosse un cibo sarebbe una caramella Marzo 2023

L'Ora di Religione - N° 6
L'Ora di Religione - N° 6
Marzo 2023